Doug Liman attacca Amazon e boicotta la première di ‘Road House’

"Amazon non ha alcun interesse a sostenere le sale cinematografiche" ha dichiarato giustificando il regista di Mr. & Mrs. Smith. Distribuito oggi il trailer del remake del cult di Patrick Swayze

Doug Liman attacca Amazon e boicotta la première di ‘Road House’

Deciso e durissimo, questo è lo spirito con cui Doug Liman ha intenzione di portare avanti la sua crociata nei confronti di Amazon. Il regista di The Bourne identity e di Edge of tomorrow ha infatti deciso di prendere una posizione chiarissima sulla scelta di Prime Video di distribuire esclusivamente in streaming il suo nuovo film proprio nel giorno di lancio del trailer.

Il remake del cult di Patrick Swayze Il duro del Road House diretto da Doug Liman e scelto come film di apertura del SXSW Film Festival farà il suo debutto in assenza del suo stesso autore. Il regista ha infatti deciso di boicottare la première del suo stesso film come protesta nei confronti delle scelte distributive impugnate dal colosso americano. “Quando Road House aprirà il SXSW Film Festival, non sarò presente. Il film è fantastico, forse il migliore che io abbia mai fatto, e sono sicuro che farà scatenare il pubblico e forse lo farà ballare sulle poltrone durante i titoli di coda. Ma io non ci sarò” dichiara nello spazio concesso da Deadline in merito alla faccenda.

La posizione del regista è limpida e non accetta che un film concepito per la sala sia ridotto al piccolo schermo dello streaming in quanto svilisce l’esperienza della sala ed equivale a ucciderlo in partenza. A inferire ulteriormente sulla dannosità di questo switch il vociferare sul fatto che si tratti della pellicola con i voti più alti ai test screening dell’intera carriera di Liman.

Come da contratto iniziale (già firmato per giunta) la pellicola doveva essere distribuita nelle sale lo scorso autunno da Amazon/MGM e poi da lì il tradimento, il passo indietro sulla scelta e la decisione di far debuttare Road House direttamente in piattaforma. Liman ha ammesso di aver “provato di tutto” per convincere Amazon a portare Road House nelle sale ma nemmeno la scelta di provare a vendere il film a un altro studio per farlo distribuire al cinema ha smosso gli animi dei vertici, riducendo la richiesta a un pragmatico NO.

Il piano di Liman “è quello di protestare silenziosamente contro la decisione di Amazon di trasmettere in streaming un film così chiaramente fatto per il grande schermo. Ma Amazon sta danneggiando molto più di me e del mio film. Se non parlo io di Amazon, chi lo farà? Quindi eccoci qua. Quando Amazon ha acquistato la MGM, uno dei pochi studios rimasti a produrre grandi film commerciali per le sale (film come Bond o Creed), ha annunciato che avrebbe investito un miliardo di dollari in film per le sale, distribuendone almeno 12 all’anno. Lo hanno pubblicizzato come ‘il più grande impegno nei confronti del cinema da parte di una società internet’. Posso dirvi cosa hanno fatto a me e al mio film Road House, che è l’opposto di quanto promesso quando hanno rilevato la MGM”.

“Abbiamo reso Road House un “grande successo” – parole di Amazon, non mie, tra l’altro. Road House ha superato ai test il mio più grande successo al botteghino, Mr. e Mrs. Smith. È risultato superiore a Bourne Identity, che ha generato quattro sequel. Mi hanno detto che la risposta della stampa è stata la migliore da quando Amazon ha acquistato la MGM. Road House ha un forte legame con l’UFC, che ha una base di fan rabbiosa e fedele che ha generato oltre 1,5 miliardi di impressioni sui social media per il film, e il marketing non è ancora iniziato. Le scene d’azione sono rivoluzionarie” continua con rammarico Liman.

La posizione del regista dunque, sembra essere rinvigorita proprio dal fatto che “Amazon non ha alcun interesse a sostenere le sale cinematografiche. Amazon ha chiesto a me e alla comunità cinematografica di fidarsi di loro e delle loro dichiarazioni pubbliche sul sostegno ai cinema, e poi ha fatto marcia indietro e sta usando Road House per vendere impianti idraulici”. “Se non proiettiamo film importanti nei cinema, non ci saranno cinema in futuro. Film come Road House, che le persone vogliono davvero vedere sul grande schermo e che è stato realizzato per il grande schermo. Senza i cinema, non avremo i successi al botteghino che sono i treni che permettono agli studi di rischiare su film originali e registi esordienti. Senza cinema non avremo star del cinema” conclude il cineasta.

 

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25 Gennaio 2024

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