DOMENICO PROCACCI


“Procacci rompe con la tradizione e monta un’inedita campagna”. Così “Variety”, in un articolo firmato da David Rooney, annunciava qualche giorno fa l’intensa attività promozionale avviata dal produttore della Fandango per portare Respiro di Emanuele Crialese agli Oscar.
Target della campagna i 360 giurati dell’Ente David di Donatello che il 12 novembre designeranno il candidato italiano agli Academy Awards.
Respiro, già vincitore della Semaine de la Critique di Cannes 2002, è l’outsider pronto a sbaragliare una durissima concorrenza: in pole position ci sono infatti Pinocchio di Roberto Benigni, forte degli incassi record e, soprattutto, del sostegno delle major Medusa e Miramax, e L’ora di religione di Marco Bellocchio che alle spalle ha Rai Cinema. Tra gli altri papabili Silvio Soldini con Brucio nel vento, Cristina Comencini con Il più bel giorno della mia vita e Emidio Greco con Il Consiglio d’Egitto.
Da Sidney, dove si trova per seguire i progetti di Fandango Australia, Domenico Procacci, spiega la sua strategia sostenuta dalla Sony Pictures Classic, distributore Usa della pellicola ambientata a Lampedusa e interpretata da Valeria Golino.

Perché hai scelto di scommettere proprio su Respiro tra i film della tua scuderia?
E’ la prima volta che m’impegno in una campagna simile. A convincermi è stato il successo ottenuto dal film di Crialese nei vari festival internazionali, da Cannes a San Sebastian fino a Toronto, e l’ottimo risultato delle vendite estere del film: è distribuito in ben 19 paesi, tra cui gli Usa. Agli americani è piaciuto molto perché offre un immagine dell’Italia libera dai cliché che loro non riescono a raccontare. Farlo arrivare nel mercato statunitense è stato più facile rispetto a L’ultimo bacio che pure sta andando bene.

In che modo hai cercato di attirare l’attenzione dei giurati italiani sul film?
Non certo dicendo loro di votarlo. Semplicemente, oltre alla videocassetta del film, ho fatto recapitare a tutti materiale informativo: alcune recensioni, prime fra tutte quelle entusiaste di “Variety” e “Le Monde”, e la documentazione che testimonia il grande successo ottenuto nella distribuzione all’estero, tra cui una lettera della Sony che racconta la strategia messa a punto per la promozione in vista degli Oscar. Certo, è una battaglia difficile: al 99% passerà Benigni sponsorizzato dalla Miramax. Inoltre, la nomination italiana è importante ma il vero traguardo è entrare nella cinquina dei candidati dell’Academy e sono convinto che Respiro avrebbe molte chances.

E qui entra in ballo la sinergia con la Sony…
La Sony Pictures Classics è determinata a fare del film il proprio cavallo di battaglia nella corsa agli Oscar. Ma non solo: tutte le case di distribuzione estere mi hanno garantito la loro disponibilità a mostrarlo a tutti membri dell’Academy che possono raggiungere.

Hai idea del budget impiegato dalla Sony per il lancio Usa?
Il film uscirà negli States tra febbraio e marzo. So che sarà un budget consistente perché è loro intenzione portare Respiro ai Golden Globes. Ovviamente lieviterà se il film otterrà la candidatura agli Academy Awards.

autore
30 Ottobre 2002

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