Esce l’8 ottobre con 01 Divorzio a Las Vegas, commedia di Umberto Carteni, produzione Rodeo Drive con Rai Cinema con Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Ricky Memphis, Grazia Schiavo, Vincent Riotta e la partecipazione di Gian Marco Tognazzi.
A diciott’anni Lorenzo ed Elena si conoscono durante una vacanza studio in America.
L’ultimo giorno di vacanza, sotto gli effetti del peyote, si sposano per gioco, poi si perdono di vista per vent’anni. Oggi Elena è una giovane manager in ascesa e Lorenzo è un ghost writer per politici di qualsiasi schieramento.
Lorenzo ed Elena non si sarebbero più rincontrati se lei non si stesse per sposare: per farlo deve ritornare in gran segreto a Las Vegas con Lorenzo e divorziare. Una seccatura burocratica che si trasformerà invece in una grande avventura e nell’occasione per ritrovare sé stessi.
Questo nuovo viaggio, dove porterà Elena e Lorenzo?
“Una storia straordinaria e normale – dice il regista – offre allo spettatore uno specchio per valutare le proprie convinzioni di fronte ai propri sentimenti che spesso si manifestano in modo incomprensibile. Solo uscendo dagli schemi si può conquistare la comprensione della complessità della vita e, a volte, basta guardare con occhi non imparziali, per scorgere quello che c’è di vero e profondo nella normalità delle nostre giornate.
Le emozioni dei personaggi sono la via su cui si dipana, con intensità, il modo in cui viviamo i rapporti. I paradossi danno leggerezza e ironia senza cadere nel grottesco. La messa in scena del quotidiano è spesso ricca di comicità. La leggerezza è il codice della comunicazione. Lo stile del film è leggero e candido ma capace di non tradire l’intelligenza delle cose, restando pur sempre una commedia.
Ho cercato di realizzare una commedia raffinata e non di maniera; i personaggi si muovono in ambienti che corrispondono loro e anche la fotografia non concede nulla alle “mode”. Abbiamo voluto avvolgere il pubblico in un’atmosfera di armonia, dando valore ai dettagli, come la colonna sonora, i costumi e le scenografie”.
Ho scelto il divorzio come tema, aggiunge “anche per una mia personale esperienza. Ho tre figli con mogli diverse ed è un problema che riguarda un po’ tutte le coppie. Nessuno è più molto capace di portarle avanti, di lottare e fare sacrifici per l’amore, c’è sempre l’Ego che si pone davanti a tutto e non siamo più in grado di combattere per mantenere la coppia. Si tratta di una commedia, ma questo significa tante cose. La commedia all’italiana può essere il comico spinto o la commedia nobile, noi raccontiamo in tono leggero e divertente un tema che tutti ci riguarda”.
Poi, interrogato sulla polemica circa il nuovo Vanzina Lockdown all’italiana, commenta “se ci pensiamo, la commedia italiana del passato era anche più cattiva di quella che facciamo oggi, e scherzava su tutto, sulla fame, la povertà, la guerra, era cinica e spietata. Poi ci siamo addolciti. Autori e registi da sempre si ispirano alla realtà quindi non mi sento certo di condannare Vanzina per essersi ispirato al Covid”.
Infine conclude “non capita molto spesso di andare a girare negli Stati Uniti, con location di un certo livello, e raccontare quello che siamo abituati a vedere nei film americani con il nostro sguardo, che è anche di meraviglia e con una certa ingenuità. Abbiamo cercato di curare questo aspetto, mantenendo incanto e spettacolarità”.
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