Dittatori e famiglie sotto la Mole


Cinecittà Luce è presente al Torino Film Festival con tre documentari di cui cura la distribuzione: nella sezione ‘Festa mobile-Paesaggio con figure’ Nicolae Ceausescu: un’autobiografia scritto e diretto da Andrei Ujică; nella sezione ‘Festa mobile-Figure nel paesaggio’ Il pezzo mancante di Giovanni Piperno sulla famiglia Agnelli e Napoli 24 sguardo dalla e sulla città partenopea realizzato da 24 autori, tra i quali Paolo Sorrentino, Pietro Marcello e Bruno Oliviero.

Nicolae Ceausescu: un’autobiografia, di cui Cinecittà Luce ha acquistato i diritti per la distribuzione al Festival di Cannes – dove è stato presentato nella selezione ufficiale fuori Concorso – è il ritratto del dittatore rumeno che regnò dal 1967 al 1989, macchiandosi di atrocità come il genocidio di Timişoara, episodio che lo condannò il 25 dicembre 1989 alla fucilazione insieme alla moglie Elena, dopo il loro arresto e il processo sommario. “In fondo un dittatore è un artista capace di mettere pienamente in pratica il suo egotismo. Se il risultato sarà un Baudelaire, un Bolintineanu, un Luigi XVI o un Nicolae Ceauşescu, è una pura questione estetica” afferma Ujică.

 

Il regista, nato nel 1951 a Timişoara, non ha girato nulla, ma ha montato, attingendo a oltre mille ore di materiali d’archivio, le immagini ufficiali del dittatore, quelle trasmesse in televisione, i filmati amatoriali della famiglia Ceausescu (in vacanza in Romania e all’estero, in montagna, al mare e a caccia). In tre ore di documentario il regista rinuncia a intervenire ccon la voce fuori campo, ma lascia che a giudicare la vicenda umana e politica di un leader autoritario sia la Storia: “Da un punto di vista formale il mio lavoro dimostra che è possibile usare immagini già esistenti per realizzare film sulla storia recente, ma con la vena epica dei kolossal storici”.

 

Nicolae Ceausescu: un’autobiografia, prodotto da Velvet Moraru Icon Production©2010, conclude la trilogia di Ujică dedicata alla caduta del comunismo. Le altre due opere sono Videogrammi di una rivoluzione (1992), codiretto da Harun Farocki, sui rapporti fra potere politico e stampa in Europa alla fine della Guerra Fredda. Out of the Present (1995) racconta invece la storia del cosmonauta Sergei Krikalev, che trascorre dieci mesi a bordo della stazione spaziale Mir, mentre sulla Terra l’Unione Sovietica cessa di esistere.

Il pezzo mancante è il documentario di Giovanni Piperno, scritto da Giulio Cederna, sulla storia della famiglia Agnelli dalla fondazione della Fiat a oggi: tragedie e successi della più grande dinastia industriale italiana. Si tratta di una produzione Goodtime, in collaborazione con Rai Cinema. Il pezzo mancante ricostruisce una vicenda legata con quella di una città come Torino attraverso gli aneddoti raccontati da alcuni protagonisti indirettamente coinvolti: Gelasio Gaetani Lovatelli, Taki Theodoracopulos, Vendeline Von Bredow, Giulia Graglia, Nicola Lazzari, Marella Caracciolo Chia, Giovanni Sanjust Di Teulada, Klaus Von Bulow, Afdera Franchetti, Ira Von Fürstenberg, Marco Bava, Marco Bernardini, Pietro Perotti, Marta Vio, Daphne Vio Ninchi, Bert Hellinger, Giuseppe Lancia e Roberto Prinzio.

 

Il documentario Napoli 24, prodotto da Ananas, Indigo film, Skydancers e Teatri Uniti, in collaborazione con Rai Cinema, è un’opera plurale, firmata appunto da 24 autori che, in tre minuti ciascuno, narrano la complessità della città attraverso tempi, luoghi, modi e sguardi profondamente diversi.
“La gestazione di Napoli 24 è durata quasi tre anni, coincidendo beffardamente con l’esplosione e la recente riemersione dell’emergenza rifiuti – dicono le note di produzione – Le vicende della città ne hanno segnato e prolungato il non facile processo produttivo, partito con la ricezione e la selezione di oltre un centinaio di proposte, di autori prevalentemente giovani e giovanissimi”.

10 Novembre 2010

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