“Scrivete solo una cosa: bentornato, Carlo”. Delle Piane è raggiante. 81 anni e 69 di carriera, due anni fa ha avuto un’emorragia cerebrale (“non sarei qui se non ci fosse stata mia moglie sempre accanto a me”). Ma a tenerlo lontano dal set è stata anche la tendenza dell’industria a relegare gli attori anziani a ruoli “da nonno o da moribondo”. Così ha colto al volo l’occasione offerta dall’esordiente Cesare Furesi con Chi salverà le rose?, una storia romantica che lo vede in coppia con Lando Buzzanca. I due sono una coppia di omosessuali insieme da una vita: Giulio (Delle Piane) è un giocatore di poker professionista, Claudio (Buzzanca) è il suo compagno che ora ha una gravissima malattia ed è costretto a letto. Hanno una figlia, Valeria (Caterina Murino), con cui Claudio ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Ora lei torna a casa, ad Alghero, insieme al figlio Marco (Antonio Careddu), un giovane che ha seguito le orme del nonno al tavolo verde. La storia ruota attorno alla malattia di Claudio e ai debiti che affliggono l’anziana coppia e che potrebbero essere sanati se Giulio vincerà l’ultima partita organizzata dal biscazziere Eugenio (Philippe Leroy).
Furesi, scrittore e sceneggiatore, colpito dalla poliomielite all’età di 4 anni, molto premiato per il corto Senza uscire di casa del 2015, ha qui ripreso il personaggio di Regalo di Natale, l’avvocato Santelia e cita esplicitamente quel film per cui Delle Piane vinse la Coppa Volpi a Venezia nel 1986. Ma quello che gli interessa soprattutto, al di là della nostalgia per un personaggio mitico, è mostrare una “normale” famiglia arcobaleno, unita da un sentimento tenerissimo che attraversa le generazioni. “L’amore esiste, al di là di regole e convenzioni, e va prima di tutto rispettato”, riflette il sessantenne regista, che dedica la sua opera prima a “quel pezzo di merda di mio padre (con candore), un uomo grande e grosso con cui ho sempre avuto un rapporto difficile, tanto che la sua morte è stata quasi una liberazione, ma spero che oggi si renda conto di quanto lo amavo”.
Nessun giudizio, nel film, per questa famiglia speciale, che ha entusiasmato tutti gli attori. “E’ una storia bellissima, particolare, coraggiosa, un personaggio che non avevo mai interpretato, ho creduto nell’amore assoluto tra due maschi, che è un amore pulito”, dice Delle Piane. E aggiunge: “L’avvocato Santelia di Regalo di Natale era inquietante, pensava solo al gioco del poker, a vincere con tutti i mezzi, a barare. Qui Santelia è avanti con gli anni, ha una figlia, prova un amore totale per Claudio, ha speso tutti i soldi che aveva vinto alle carte per curare il suo amico ed è costretto a tornare al tavolo verde. Credo che questa sia la mia interpretazione più fantasiosa, emozionante e matura, adesso mi sento pronto per una commedia divertente, stralunata e surreale”.
Pupi Avati, ovviamente, ha visto il film. “L’ha apprezzato molto ma non ha perso l’occasione per fare una battuta: ti conosco da anni, non sapevo che fossi…”. Mentre Buzzanca, lasciati alle spalle i panni di Merlo maschio e Homo eroticus, torna sul tema dell’omosessualità a più di dieci anni dalla fiction tv Mio figlio, in cui era il padre di un ragazzo gay che non riusciva ad accettarlo. “Per Mio figlio ho ricevuto critiche aspre da ambienti di destra, oggi questa realtà è accettata da tutti, credo, da me di sicuro. E comunque quella fiction è stata un enorme successo di pubblico”.
Girato ad Alghero, con il sostegno del Comune e della Sardegna Film Commission, Chi salverà le rose? segna il debutto anche per il produttore Giulio Cesare Senatore con la Corallo Film, che lo distribuirà autonomamente dal 16 marzo. “È il primo lavoro fatto con un love budget”, dice il neoproduttore.
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