“Che cosa ci ha portato il Natale? Le solite cose: festoni colorati, pioggia e influenza. Una vera epidemia: 13 milioni di italiani a letto, un italiano su quattro; e 5000 sono passati a miglior vita. Le strade, le fabbriche, gli uffici, i mercati si sono mezzi vuotati. A riempirsi sono stati gli ospedali: doppi letti dunque anche se le cliniche sono sempre le stesse. Quando Mao starnuta, dice un proverbio inglese coniato da poco, il mondo si ammala. Infatti l’epidemia di questo inverno è nata a Hong Kong nel luglio del 1968… Ha impiegato diciotto mesi per arrivare in Italia ma in compenso ci ha colti del tutto impreparati… L’influenza non è pericolosa? E chi lo dice. Non bastano sciroppi e supposte, gocce e iniezioni che vengono dopo. Occorre fermare il virus prima che arrivi”.
Questo cinegiornale sta girando molto in questi giorni: siti di informazioni, televisioni, youtube, chat di amici. Il motivo è piuttosto evidente: si parla di un’epidemia di 50 anni fa, la famosa Spaziale, così chiamata perché era l’anno in cui l’uomo andò sulla luna, e che alla fine causò, solo nel nostro paese, più di ventimila decessi. Cinquant’anni fa quindi, ma il confronto con quanto sta avvenendo in questi giorni è piuttosto evidente: città svuotate, la provenienza dalla Cina, l’idea che i virus andrebbero fermati prima che arrivino nel paese. Di diverso c’è il tono, tutto sommato pacato e molto poco allarmistico.
E nonostante un quarto di paese si sia ritrovato a letto malato e cinquemila persone sono “passate a miglior vita”, buttato lì con una certa nonchalance.
La vita sana è la migliore prevenzione contro la malattia. Per questo l’Istituto Luce, nell’Italia degli anni ’30, che ancora combatte con la malaria, consiglia quali comportamenti tenere e quali evitare per non correre rischi. Altri video ci parlano di epidemie, una di paraotite nel 1937 e due di colera, una a Hong Kong nel 1961 e una in Italia nel 1973. Ci raccontano di una grande scoperta scientifica, l’isolamento del virus del morbillo negli Stati Uniti nel 1937. C’è anche una processione in Sardegna per celebrare Sant’Efisio che avrebbe salvato l’isola dal flagello della peste.
Interessante anche il cinegiornale su una mostra che si tiene a Milano nel 1969 nella quale attraverso antiche stampe si ripercorrono luoghi, fatti e personaggi de I promessi sposi, compresi quelli dei giorni della peste.
Diretto da Fabrizio Corallo che ne firma anche la sceneggiatura con Silvia Scola, è ricco di testimonianze e materiali d’archivio. Con Luca Argentero e Barbara Venturato
Dal 4 ottobre il film tornerà al cinema grazie al restauro in 4k realizzato da Paramount Pictures presso L’Immagine Ritrovata di Bologna, con il contributo di Luce Cinecittà e MiC
L’opera seconda della regista romana, co-prodotta e distribuita da Luce Cinecittà, arriverà a Novembre al cinema
Il Maestro dell'horror racconta la sua parte più in ombra nel film di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa. Domenica 8 settembre alle 23:10 su Rai 3