Vincitore al Giffoni Film Festival nella categoria Generator +16 ha una intensa e convincente protagonista anche lei sedicenne (Justine Lacroix) che riesce a tenere testa a un attore navigato e dal sarcasmo a fior di pelle come il belga Benoit Poelvoorde (7 uomini a mollo, Dio esiste e vive a Bruxelles). Il film di cui stiamo parlando si intitola Normale e arriva in sala dal 12 ottobre distribuito da No.Mad Entertainment.
Tratto dall’opera teatrale Monster in the Hall di David Greig, è diventato un film scritto dal regista Olivier Babinet con Juliette Sales e Fabien Suarez. Babinet rivela di aver mantenuto la promessa fatta da Greig ai ragazzi e alle ragazze che avevano ispirato la sua ricerca: nessun pietismo e molta ironia. La situazione descritta, piuttosto pesante, coinvolge molti bambini e adolescenti che si trovano a dover dare aiuto e sostegno ai genitori malati, in un rovesciamento della “normalità” che li costringe a crescere troppo in fretta e rinunciare alla spensieratezza.
Lucie ha 15 anni e un’immaginazione spiccata, forse anche per resistere alla sua vita complicata: la mamma è morta in un incidente di moto e il papà William è affetto da sclerosi a placche. Avere quella malattia è “come camminare sul ghiaccio, la maggior parte del tempo le cose vanno bene e ti dimentichi che il ghiaccio potrebbe spaccarsi in ogni istante”. William passa le sue giornate tra junk food e videogiochi, Lucie tenta di andare a scuola ed è innamorata di un compagno di classe che non se la fila, però nel frattempo si occupa di tutto, dalle medicine alla pulizia della casa. Ma quando i professori decidono di mandare un assistente sociale a verificare la situazione, la ragazza e suo padre si ripromettono di far finta che tutto vada bene per evitare che lei sia trasferita in una casa famiglia.
“Il rapporto che descrivo – spiega Olivier Babinet – ripropone quello che conosco in quanto adulto e genitore, io che sono rimasto legato anche al cinema di genere e a questo tipo di universi, cercando di trasmetterli ai miei figli – anche se hanno scelto i loro riferimenti, soprattutto giapponesi, in adolescenza – e allo stesso tempo è molto vicino a quello che ho vissuto io con mio padre. I western che vedevamo insieme erano una festa: lui si calava nell’atmosfera con un whisky e parlando come John Wayne e io travestendomi e allestendo un saloon o un casinò a casa… Andavamo oltre il ruolo di spettatori. Mio padre è morto all’inizio della preparazione di Normale, e penso che il suo modo di comunicare con me attraverso l’immaginazione abbia permeato il film”.
Infatti il rapporto tra William e la figlia si nutre di tanti film visti in tv, specialmente storie di zombie che sollecitano la fantasia sfrenata e un decisamente horror di Lucie.
Prodotto da Barbara Letellier, Carole Scotta per Haut et Court, il film è ambientato nella banlieue parigina. “Mi piace quel luogo perché ci sono i piloni dell’alta tensione, che per me sono oggetti sorprendenti anche se quotidiani e nutrono il mio lato futurista”, afferma Babinet, che ha esordito con Robert Mitchum is Dead, co-diretto con il fotografo Fred Kihn, e insignito del primo premio al festival Angers Premiers Plans. In seguito ha lavorato con gli studenti delle scuole medie di Aulnay-sous-Bois, una grande fonte di ispirazione, da cui nel 2016 ha tratto il suo secondo film, Swagger, nominato ai César. “Gli adolescenti con cui mi sono confrontato mi hanno talmente toccato che è stato difficile trovare altre storie dopo di loro. Io ricordo bene quanto si soffre da teen agers”.
Sulla scelta di Benoit Poelvoorde, dice: “Lo ammiro da sempre ma pensavo che fosse troppo esuberante per lavorare con me, che non mi avrebbe dato retta. Al nostro primo incontro è partito prendendomi in giro, poi abbiamo bevuto qualche whisky e alla fine mi ha confessato di essere cresciuto in una casa famiglia. Justine è appena al secondo film, non è un’attrice, e voleva diventare calciatrice. Viene dall’Est della Francia ed è cresciuta in una famiglia popolare, tutto quello che guadagna con il cinema lo porta a casa. Tra i due si è creata una grande verità, Benoit ha aiutato e protetto Justine, lui non ha figli, ma qui è come se lei fosse davvero sua figlia, lo considero quasi un documentario su di loro”.
Normale verrà proiettato alla presenza di Olivier Babinet giovedì 28 settembre alle ore 20 all’Institut St Louis De Français di Roma e venerdì 29 settembre alle ore 20.30 al al Grenoble nell’ambito del Napoli Film Festival, e sarà in concorso alla 41a edizione del Valdarno Cinema Film Festival con proiezione sabato 7 ottobre.
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