Dai Power Rangers al Dottor Who: il pop diventa LGBT

Dopo il coming-out di Letonte in La Bella e la Bestia, anche il reboot dei Power Rangers presenta tra i protagonisti un'eroina omosessuale


Dopo il coming-out di Letonte in La Bella e la Bestia, anche il reboot dei Power Rangers di Dean Israelite, in arrivo nelle sale italiane il 6 aprile (con un anteprima a Cartoons on the bay) affronta, sebbene con un lievissimo accenno, le tematiche LGBT. Tra i cinque protagonisti infatti appare il primo supereroe gay di una produzione mainstream: la Yellow Ranger Trini interpretata da Becky G.

Insomma, anche il pop comincia a rendersi conto che ci sono molti sessi, tanto che nella decima stagione della serie, che debutterà sulla BBC il 15 aprile, Bill Potts (Pearl Mackie), la nuova compagna di viaggio del ‘dottore’ (Peter Capaldi) che esplora dimensioni, epoche e pianeti, vivrà apertamente il suo essere lesbica, senza dimenticare Sulu in Star Trek: Beyond. In Power Rangers il più che velato riferimento alla sessualità di Trini appare in una sola scena, ma è bastato per far vietare il film ai minori di 18 anni in Russia, paese che aveva già limitato la visione de La bella e la bestia ai maggiori di 16, per la legge che proibisce la diffusione di “propaganda omosessuale rivolta ai bambini”. Nel superhero movie è il Black Ranger, Zack (Ludi Lin), parlando con Trini, ad ipotizzare che l’amica possa avere problemi con “la sua ragazza”. Un momento “cruciale per il film – ha detto Israelite a Hollywood Reporter – Trini sta mettendo in discussione molto di ciò che la riguarda. Lei non l’ha ancora pienamente capito”.

La cosa importante di quella scena, per il regista, “è il messaggio ‘va bene così'”. Ogni ragazzo e ragazza “deve comprendere chi è e trovare la sua tribù”. Becky G, conosciuta negli Usa anche come cantante, si è detta triste per il polverone mediatico sul suo personaggio; per lei ci sarebbe dovuto essere un supereroe gay cinematografico “già da molto tempo” ed è “fiera di aver incarnato questo ruolo”. Abbondano, invece, già da anni personaggi e amori omosessuali nelle serie tv, anche di fantasy (fra le ultime Supergirl, Flash e Arrow). In Doctor Who, produzione cult tra le più redditizie della BBC, erano già apparsi, dal ritorno della serie nel 2005, personaggi di contorno LGBT come il capitano Jack Harness, Vastra e River Song, ma è la prima volta che il tema viene esplorato più a fondo, con la new entry Bill Potts. “Non dovrebbe essere così strano nel XXI secolo. Era ora, non è vero? – ha commentato con la tv inglese, come riporta l’ANSA, l’interprete londinese Pearl Mackie di padre caraibico e mamma inglese, classe 1987, già molto apprezzata come attrice teatrale – La rappresentazione è importante soprattutto in uno show mainstream”. Da bambina di una famiglia multietnica “guardando la tv non vedevo molte persone che mi assomigliassero. Perciò penso che riconoscersi sullo schermo sia fondamentale”. Essere gay, per il suo personaggio, “è una parte di sé che vive felicemente e con naturalezza”.

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05 Aprile 2017

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