VENEZIA – Cinque abitanti dell’isola di Tanna, nell’arcipelago di Vanuatu, sono alla Mostra e per la prima volta in una sala cinematografica. Vestiti con i loro costumi tradizionali, i cinque hanno accompagnato il film Tanna, in concorso alla Settimana della Critica, un Romeo e Giulietta ambientato tra i paesaggi incontaminati dell’arcipelago nel Sud del Pacifico. Esordio nel lungometraggio di finzione degli australiani Bentley Dean e Martin Butler, il film racconta l’amore contrastato tra la giovane Wawa e Dain, il nipote del capo tribù: all’inasprirsi della guerra tra due gruppi rivali, infatti, Wawa viene promessa in sposa a sua insaputa a un altro uomo, come parte di un accordo di pace. I due innamorati decidono così di fuggire, rifiutando il destino imposto alla ragazza: dovranno però scegliere fra le ragioni del cuore e il futuro della loro tribù.
“La tribù Yakel, nell’isola Tanna dell’arcipelago Vanuatu – raccontano i registi, già apprezzati documentaristi – ancora caccia con l’arco e le frecce e produce i propri vestiti e le proprie case unicamente con i materiali raccolti nella foresta circostante. La loro giornata inizia al sorgere del sole e finisce al tramonto con la cerimonia del kava. È un modo di vivere ormai scomparso, malgrado la gente di qui sia orgogliosa della propria cultura Kastom e vorrebbe condividerla con il resto del mondo. Per sette mesi abbiamo vissuto assieme, scambiando cibo, storie, cerimonie, risate, dolori e avventure. Un giorno un uomo ha intonato una profonda e toccante canzone su due amanti che avevano osato sfidare le antiche leggi dei matrimoni forzati”.
Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale