In contemporanea con il Bolzano Film Festival Bozen, dal 13 al 15 aprile si è tenuta in Alto Adige la 6a edizione di INCONTRI, la film conference organizzata ogni anno dalla Film Fund & Commission altoatesina. A Soprabolzano, nella piacevole cornice del Parkhotel Holzner, si sono riuniti circa 80 esponenti dell’industria cinematografica e televisiva, tra produttori, broadcaster e finanziatori – provenienti soprattutto da Italia, Austria, Germania e Svizzera, ma anche da Olanda, Francia, Norvegia e USA – per analizzare le attuali condizioni di produzione e scambiarsi ipotesi e prospettive future. In concomitanza con INCONTRI #6 è stato organizzato per la prima volta INCONTRI Lab! focalizzato sul tema della coproduzione e delle possibilità di finanziamento in Germania, Austria, Svizzera e Italia.
Ad intervenire ad INCONTRI #6, tra gli altri: Brian Pearson, direttore Local Originals di Netflix; Marco Chimenz CEO di Cattleya: Nils Hartmann, direttore di Sky Italia e Marcus Ammon, vicepresidente Senior Film per Sky Germania. E ancora Carlotta Calori della Indigo Film, Carlo Cresto-Dina produttore di tempesta, Manuela Cacciamani della One More Pictures, Annie Brunner della Roxy Film, Michael Lehmann dello Studio Hamburg, Jakob D. Weydemann di Weydemann Bros., Veit Heiduschka della Wega Film insieme a rappresentanti di Rai Cinema, Rai Fiction, Endemol Shine Beyond, RTI – Mediaset Group, ORF, UFA Fiction.
Brian Pearson ha spiegato la strategia di Netflix nel produrre serie originali fuori dagli Stati Uniti offrendo contenuti diversi per ogni tipologia di audience. Per Netflix “le produzioni europee stanno acquisendo una crescente importanza nella strategia generale dell’azienda”. Con Marseille dalla Francia, The Crown dalla Gran Bretagna, Suburra dall’Italia o Dark dai produttori tedeschi Wiedemann & Berg, Netflix è sulla buona strada per raggiungere uno dei suoi obiettivi: “realizzare almeno una serie tv originale in ogni Paese”. “Più forte è il mercato e più grande è il numero di utenti di Netflix, più questi potranno aumentare”, ha aggiunto Pearson. “Per Netflix non è solo una questione di fornire a ogni singolo mercato una produzione locale, quanto di alimentare il network globale di Netflix anche al di là del singolo mercato, e farlo con serie originali. Perché un thailandese non dovrebbe entusiasmarsi a una serie tedesca ben raccontata?”.
Marco Chimenz, produttore di Suburra, la prima serie originale di Netflix per l’Italia, ha raccontato questa esperienza produttiva. Il co-fondatore di Cattleya ha spiegato che inizialmente la Rai voleva produrre una serie tv dal film. “Noi però eravamo molto spaventati: non immaginavamo come sarebbe stato possibile inserirla in un panorama televisivo tradizionale come quello Rai. Per Netflix andava bene condividere i diritti televisivi con la Rai, e quindi Netflix si è affidato alla Rai nel ruolo di maggior produttore culturale in Italia, e la Rai a sua volta ha avuto un vantaggio in termini di responsabilità editoriale: così diventava per loro meno rischioso proporre un certo tipo di contenuti. Questa collaborazione – ha proseguito Chimenz – permetterà anche un ampliamento e un cambiamento dell’audience. Proporre una serie sofisticata vuol dire, per i produttori, perdere parte della vecchia audience Rai, ma acquistarne anche una nuova, la cui qualità sarà decisamente più alta. L’audience classica della Rai guarda produzioni standard: il nuovo tipo di audience è più avventuroso ed è attirato da produzioni come la nostra. Con Netflix – ha concluso – stiamo cercando di attirare questo tipo di utenti”.
Marcus Ammon, vice presidente di Sky Germania ha raccontato che la piattaforma sta cercando programmi che siano pensati esclusivamente per Sky, con uno storytelling orizzontale e moderno; Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky Italia invece, guardando all’esperienza fatta con le serie italiane, è alla ricerca di programmi locali, con buone storie e buoni personaggi. Parallelamente sta puntando ad acquisire “una rilevanza internazionale” con prodotti adatti a tutti i mercati Sky (Italia, Germania e Inghilterra). La serie diretta da Paolo Sorrentino, The Young Pope, ne è un buon esempio. Sono stati analizzati i Case Study di due co-produzioni Sky, quella italiana del thriller In fondo al bosco di Stefano Lodovichi, con la casa di produzione One More Pictures e distribuito in Italia da Notorious e quella della dark comedy tedesca Sex & Crime di Paul Florian Müller. Entrambi i film, dopo il passaggio al cinema, sono stati trasmessi su Sky, rispettivamente sul canale italiano e quello tedesco. La distribuzione in sala non è andata troppo bene, ma la messa in onda ha registrato degli ottimi risultati, dovuti – secondo Hartmann – ad una valida strategia promozionale.
Isabell Buchner, consulente di ComingNext.TV, ha spiegato che la televisione viene sempre più utilizzata in modalità “multiscreen”. Circa il 97% degli spettatori dai 14 ai 29 anni utilizzano contemporaneamente più schermi e la maggior parte combina il proprio smartphone con la televisione. Una ricerca di mercato conferma che la televisione si sta sempre più estendendo verso la rete. “In questo nuovo scenario OTT è di fondamentale importanza per la sopravvivenza delle emittenti tradizionali che vengano raccolti dati dettagliati e individualizzati degli spettatori per creare i contenuti più idonei da offrire a ciascuno di essi”, afferma Buchner.
Carlo Cresto-Dina con la sua tempesta film sta sviluppando un nuovo formato online, a metà strada tra un game interattivo e una web-serie, dal titolo Io credo che lassù, fruibile nella piattaforma web RAY della Rai e rivolto in prima linea alle ragazze. Il progetto ha cercato di promuovere la loro partecipazione e lo scambio di esperienze. Sulla piattaforma sono state poste delle domande, alle quali le adolescenti hanno risposto con parole, immagini o video. Il risultato è una raccolta di materiali inediti e assolutamente unici che ora verranno usati per la stesura della sceneggiatura di una webserie musicale.
Christiana Wertz, a capo della IDM – Film Fund & Commission si augura che INCONTRI sia utile anche per la nascita di nuove tipologie di produzione e per la cooperazione fra gli operatori del settore più tradizionali e le nuove piattaforme di distribuzione”.
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