La stampa ufficiale cubana ha criticato Netflix, affermando che nel suo film più recente, chiamato The Mother (La Madre), la cui trama si svolge in una Cuba immaginaria.
Il thriller d’azione diretto dalla regista neozelandese Niki Caro racconta la storia di una ex soldatessa degli Stati Uniti che va a L’Avana con un agente dell’FBI per salvare sua figlia rapita da un potente gruppo di trafficanti d’armi.
Secondo il quotidiano ‘Granma‘, portavoce del Partito comunista di Cuba, il film dipinge la capitale cubana come un nascondiglio per i cartelli della droga e il traffico di armi, un luogo in cui si può commettere omicidio impunemente e dove si proteggono gli assassini latinoamericani.
‘Granma’ si è lamentato del fatto che Jennifer López non sia stata a L’Avana e che l’intero segmento sull’isola sia stato girato a Gran Canaria. Il giornale ha concluso affermando che questa rappresentazione di Hollywood, tanto radicata quanto riprovevole, si allinea alle politiche degli Stati Uniti e al loro intento di diffondere l’idea che Cuba sia uno Stato terrorista.
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