Emanuele Crialese è contento ma anche amareggiato per le insinuazioni della stampa di aver avuto il Gran Premio speciale della giuria con Terraferma, per fare in qualche modo un favore all’Italia e propiziare una conferma del direttore della Mostra, Marco Mueller. ”Perché rovinare la festa a un regista italiano? Questo è autolesionismo, siamo un Paese di masochisti e a me non piace affatto”, ha detto il regista.
Per Paolo Baratta e Marco Mueller questa sembra essere l’edizione della riscossa. Entrambi a fine mandato, appaiono sereni. Li rivedremo l’anno prossimo? ”Sicuramente ci rivedrete, magari anche solo a passeggio al Lido”.
Sul fronte delle polemiche nessun mistero per Polanski, nessuna dietrologia su Crialese, e anzi, rivela Mueller, era stato considerato anche il film contestato di Cristina Comencini, Quando la notte, per una Osella alla sceneggiatura.
“Polanski è stato nella rosa dall’inizio alla fine. IL fatto è che Faust di Sokurov ha conquistato subito tutta la giuria. A Polanski poteva andare solo il Leone d’oro, un altro tipo di premio sarebbe stato sconveniente”, spiega il direttore. Sul disappunto manifestato da Medusa, che distribuisce in Italia Carnage, replica con ironia: “Tutti i distributori italiani che tornano a casa senza premi sono scontenti ma se è per questo Medusa dovrebbe essere dispiaciuta anche per la mancata vittoria di un altro bellissimo film da loro distribuito, ovvero La talpa“. Si
Si è fatta piazza pulita di film italiani per fare concorrenza al Festival di Roma? “Cannes e Berlino fanno lo stesso – ha spiegato Mueller – hanno 31-32 lungometraggi nazionali”. Ma il direttore artistico ammette che questa edizione è stata molto carica di film e carente di sale anche a causa del “buco”. “Se mi sgombrano quel terreno (inquinato da una discarica di amianto) – dice Baratta – speriamo di poter collocare lì almeno una sala provvisoria”. Ma tutto dipende da una disponibilità finanziaria che per ora manca.
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