Costa-Gavras, la crisi greca e la faccia nera dell’Europa

È basato sull’omonimo e appassionato memoir Adults in the Room scritto, dall’ex ministro delle Finanze della Grecia Yanis Varoufaki, l’ultimo film del grande regista Costa-Gavras,


VENEZIA – È basato sull’omonimo e appassionato memoir Adults in the Room, scritto dall’ex ministro delle Finanze della Grecia, Yanis Varoufaki, l’ultimo film del grande cineasta francese di origine greca Costa-Gavras, presentato Fuori Concorso a Venezia, dove ritira stasera anche il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker per “aver saputo fare della politica un tema affascinante, un soggetto come un altro, da affrontare non fra iniziati consapevoli e già convinti, ma da somministrare al grande pubblico, servendosi di tutti i mezzi che il cinema fornisce per accedere al più grande numero possibile di spettatori”, come sottolinea il direttore della Mostra Alberto Barbera. “Grazie all’indignazione autentica che ispira i suoi film –  continua – all’umanesimo profondo che li caratterizza e alla libertà che essi reclamano, Costa-Gavras interroga le nostre debolezze e la nostra arrendevolezza. Come è stato detto, “se ci eravamo addormentati, il suo cinema ci risveglia. E se l’abbiamo perduta, i suo film ci restituiscono la speranza”.

. Ma, tra negoziati a porte chiuse nei grigi uffici dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, si scontrò con il brutale circolo dell’Eurogruppo, una rete economica e politica di potere che riuscì a mettere in atto una trappola senza via d’uscita.

“Le sinistre europee hanno fallito dappertutto e l’Europa è diventata un impero non liberale – sottolinea Costa-Gavras – Negli ultimi è stata diretta male, spero che con la nuova dirigenza le cose possano cambiare. Questo si mescola con il problema della sinistra e della destra, bisogna chiarire le cose, ma non si fa in pochi anni con il ritorno dei populisti, che stanno rivivendo quello che è successo con esiti disastrosi negli Anni 30”.             

Nel ruolo della moglie di Varoufakis, Valeria Golino, greca per origini materne: “Valeria mi ha fatto il grande regalo di accettare questo piccolo ruolo, avevo bisogno da un’attrice dal carattere forte, ha un piccolo ruolo ma ha apportato al nostro film la sua sensualità e intelligenza. Mi piace molto come attrice ma anche come sceneggiatrice fa degli ottimi film”.

“Ho accettato immediatamente e avrei lavorato anche per un solo giorno sul set o solo per guardare”, ha ammesso l’attrice che è alla mostra con altre due pellicole (5 è il numero perfetto e Tutto il mio folle amore). Il film è stato per me anche l’occasione di capire di più di una tragedia sociopolitica vissuta più o meno direttamente sulla mia famiglia in Grecia. L’occasione per capire cosa era successo veramente, e riuscire ad andare oltre quello che avevo letto sui giornali o era frutto dei miei pregiudizi”.

31 Agosto 2019

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