“Conviviamo con i fondamentalisti islamici, gli zingari, i fancazzisti albanesi: prendete il cammello e andate a casa”, urla Diego Abatantuono dallo studio della sua tv locale di un paese del Nordest, da dove predica un mondo senza extracomunitari. Ma quando quel giorno paradossalmente arriva, chiudono i bar, le aziende non vanno avanti, le case sono sporche e sembra ci sia una guerra in corso. La situazione si fa così pesante che Abatantuono non può che pregare: “Falli tornare indietro tutti”.
E’ il trailer (clicca qui per vederlo) di Cose dell’altro mondo di Francesco Patierno, atteso a Controcampo italiano a Venezia, quindi in sala con Medusa il 3 settembre. Ma prima ancora dell’anteprima, sul web si è scatenata la protesta di alcuni cittadini del Veneto, con la richiesta di boicottare la pellicola perché “diffamatoria e razzista”. Si protesta anche perché il film è “finanziato con 1,3 milioni di euro dallo Stato”, come si legge nei numerosi post piazzati su YouTube.
Anche in fase di riprese, il film che vede protagonista l’inedita coppia Abatantuono-Valerio Mastandrea, accanto a Valentina Lodovini, aveva avuto problemi. “All’ultimo momento il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo della Lega Nord aveva negato i permessi per girare, fortunatamente concessi dal sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti”, ricorda all’Ansa il regista. Che aggiunge: “Non vedo l’ora che il film venga visto”.
“Ironia e cinismo sono le caratteristiche di questa commedia ‘cattiva’ – aggiunge Patierno – ma se prima ancora di vedere il film c’è tutto questo rumore, evidentemente ci sono dei nervi scoperti e non è certo colpa mia”.
Al centro della storia, sceneggiata dallo stesso Patierno con Diego De Silva e Giovanna Koch, liberamente ispirata al film A day without a mexican di Sergio Arau e Yareli Arizmendi, “c’è una riflessione, a volte più che ironica, sul concetto di integrazione. Che io l’abbia ambientata in Veneto si spiega: è la regione con più alta percentuale di immigrati con permesso di soggiorno”. Per Patierno, che rivendica di essere per metà veneto, “queste polemiche preventive sono strumentali. In questo paese c’é sempre troppa ideologia e vorrei che una volta visto il film si potesse cambiare idea. Cose dell’altro mondo è molto trasversale e non è classificabile politicamente, parla di una storia di fantasia, ma che non guarda in faccia a nessuno su un argomento serio, come l’integrazione, raccontato in modo non serioso. Non a caso – conclude Patierno – la coppia protagonista, Abatantuono e Mastandrea, è di quelle che fanno ridere ma capaci anche di passare un secondo dopo dalla commedia al dramma”.
Prodotto da Marco Poccioni e Marco Valsania per Rodeo Drive (in collaborazione con Medusa e Sky Cinema), il film ha avuto anche il riconoscimento di film di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali.
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