Il nuovo corto diretto da Cristian Patanè, targato Insolita Film, interpretato da Selene Caramazza e Francesco Colella, con la direzione della fotografia di Daniele Ciprì, dopo l’anteprima mondiale a Corto Dorico verrà proiettato a Santa Barbara International Film Festival, festival Oscar Qualifing.
Gaia lavora nell’impresa di pompe funebri di famiglia e si prende cura dei corpi mentre l’anima se ne va. Ma un giorno accade qualcosa di inaspettato…
«Per preparare Corpo e Aria, mi sono servito dell’aiuto di diverse agenzie funebri che mi hanno permesso di assistere dal vero al rito di tanatoestetica. Sono stato il loro apprendista per alcune settimane. Con l’attrice protagonista, Selene Caramazza, abbiamo assistito a diverse preparazioni. Lo studio del corpo umano senza vita è stato dapprima uno shock, poi una pacifica convivenza, che ha orientato la storia e il lavoro con gli attori», si legge nelle note di regia del cortometraggio, prodotto da Nicoletta Cataldo per Insolita Film e dallo stesso Patanè.
«Con Daniele Ciprì abbiamo scelto la luce calda per raccontare i defunti, la luce fredda per raccontare tutto ciò che è al di fuori. Calda per il realismo della morte e fredda per accendere il lume dell’immaginario. La musica techno caratterizza il personaggio di Gaia, non solo perché le attribuisce un’identità: è sensorialmente ciò che l’avvicina di più al contatto con la morte. Nonostante il ritmo martellante e i suoni estranianti, mi affascina lo stato meditativo che questo genere di musica infonde. Nella seconda parte del film il suono si svuota, la musica emerge dal fondo sonoro. Il suono infatti è la parte più laboriosa del film: le parole sono i sospiri e i silenzi»
Il progetto di Lucilla Colonna si ispira liberamente al film La città delle donne di Federico Fellini, un'opera grottesca del 1980 che esplora l'incomunicabilità tra uomini e donne, rappresentata simbolicamente da un treno inghiottito da un tunnel oscuro
Nel contesto di un convegno tematico, Limbas de minoria, Rai Sardegna ha promosso un concorso per corti in lingue parlate delle minoranze linguistiche riconosciute dalla Legge italiana: ex aequo per La punizione del prete e Frarìa; menzione per il progetto videomusicale in patois a cura di Le Digourdì
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Assegnati i premi del 26° Festival internazionale del cortometraggio cortoLovere: ad Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro il premio al Miglior documentario