Dietro ogni la perfezione si nascondono gli sforzi, a volte disumani, che la rendono tale. Tra tutti gli sport quello che più ricerca la perfezione è sicuramente la ginnastica artistica, espressione della massima potenzialità del corpo umano, capace grazie alla costanza dell’allenamento di trasformarsi in uno strumento eccezionale. Grazia, eleganza, potenza, elasticità, coraggio: sono tutte caratteristiche che una buona ginnasta deve possedere e che rendono questa disciplina tanto affascinante. Fascino che, di rimando, si trasmette anche nella serie Corpo Libero, che della ginnastica racconta non solo la meraviglia estetica ma, soprattutto, i lati più oscuri e i compromessi.
Tratta dall’omonimo romanzo scritto da Ilaria Bernardini (qui intervista VIDEO), questa miniserie in sei episodi rappresenta un originale esperimento di teen dramma dalle tinte thriller. “Questa storia l’ho scritta la prima volta 12 anni fa, – racconta l’autrice – prima che gli abusi della ginnastica artistica venissero fuori. L’ho scritto mentre facevo una trasmissione intitolata Ginnaste. C’erano cose che volevo raccontare, una fascinazione anche estetica, questi piccoli corpi potentissimi, l’adolescenza che stava per accadere compressa dalla forza dell’agonismo. Leggere, graziose ma fortissime, costrette a provare l’esperienza del dolore, con un anticipo colossale rispetto all’evoluzione della vita. L’ho ripreso per tradurlo in inglese, due anni fa. Quando si era rotto il muro di silenzio negli USA”.
Una serie teen sportiva, dicevamo, ma ibridata al giallo. Corpo Libero, infatti, inizia con un omicidio, o meglio, con la nostra protagonista, Martina, interrogata come testimone dalla polizia. Dalla sua voce verremo a sapere di tutti i fatti accaduti e che hanno portato alla morte di una giovane ginnasta come lei. Ovviamente, per amor di suspense, il nome della vittima sarà saggiamente nascosto allo spettatore, almeno per i primi episodi. La tragedia è avvenuta in un albergo di una sperduta località montana abruzzese, dove si sta svolgendo un importante torneo internazionale a squadre. Le nostre cinque protagoniste, interpretate da giovani ginnaste alla loro prima esperienza recitativa, fanno parte di un team italiano che ambisce a farsi notare dagli osservatori della nazionale. Invidie, rivalità, bullismo costituiscono il ricettario del tipico teen drama alla 13 o alla Euphoria, che porterà evidentemente a esiti di una violenza tanto inattesa quanto latente.
“L’adattamento ha richiesto un’espansione della coralità della storia, che era focalizzato sulla voce precisa di Martina. – spiega Ludovica Rampoldi, co-sceneggiatrice insieme a Chiara Barzini, Giordana Mari e la stessa Bernardini – Abbiamo declinato la storia sul tema del rapporto tra corpo e mente, fondamentale in questo sport, ma anche nel rapporto tra corpo e tempo. La lotta impari contro il tempo, la metafora di essere donna e ragazza. Anche per questo è importante l’ambientazione. Un luogo fermo nel tempo, circondato dalla foresta perché questa alla fine dei conti è una favola nera. Non era un’inchiesta sociologica sulle storture della ginnastica, abbiamo cercato l’equilibrio tra la meraviglia dello sport e il mondo degli adulti”.
Mondo degli adulti che è rappresentato da due grandi interpreti: Filippo Nigro e Antonia Truppo, rispettivamente medico e allenatrice della squadra. Sta a loro ampliare il conflitto della serie, portando allo stremo la condizione già difficile delle loro atlete con allenamenti durissimi e uno stile di vita totalmente incentrato sulle loro carriere sportive. “Per molti aspetti condividevo la visione del mio personaggio. – spiega Truppo – Dicevo: mettiamo che ti trovi nella situazione di avere tra le mani un campione, cosa fai? Gli rovini la vita? Ma se non lo fai gliela rovini lo stesso. È un’esperienza che ho vissuto nella mia carriera, soprattutto a teatro”.
Corpo libero, da quello che si è potuto vedere dai primi due episodi presentati ad Alice nella Città, sezione parallela della Festa di Roma, è un prodotto dal grande potenziale, che si fa forza di un’ambientazione originale e di un conflitto intrinseco nella materia trattata. La serie, in uscita dal 26 ottobre su Paramount + e poi nel 2023 su Rai2, si prepara a far discutere l’opinione pubblica italiana, così come accade tutte le volte che si accostano gli adolescenti a tematiche adulte, come gli abusi e la violenza.
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