Coraline, cose dell’Altro Mondo


CiralineLa mamma è troppo occupata col suo lavoro per darti retta? C’è n’è un’Altra più premurosa pronta a soddisfare ogni tua richiesta. Per cena c’è sempre la solita minestra che odi tanto? Nell’Altra Casa c’è il tuo piatto preferito che ti aspetta fumante. Ma se a firmare questa favola c’è la mano di quell’Henry Selick che aveva già diretto gli incubi visionari di Nightmare Before Christmas – nonostante molti lo attribuiscano al più noto Tim Burton che comunque quel film lo ha scritto e prodotto – non può finire con un “e vissero felici e contenti”, tra topini parlanti e casette di marzapane. Coraline e la porta magica è una fiaba dark con protagonista una ragazzina di undici anni che si è appena trasferita con la sua famiglia nell’Oregon. Le mancano i vecchi amici e i suoi genitori sono sempre presi dal lavoro. E a peggiorare la situazione l’unico coetaneo della zona è un ragazzino solitario che lei trova decisamente fastidioso. Anche i vicini, per la verità, non sembrano più interessanti: due anziane signore inglesi tutte prese dai ricordi del loro passato da reginette del varietà, e un eccentrico circense russo che addestra topi, il signor Bobinsky.

E invece, a sorpresa, la nuova casa si rivela d’un tratto intrigante quando Coraline scopre una porta segreta che la conduce in una dimensione alternativa, dove tutto è molto simile alla sua vita vera, ma decisamente migliore. Gli adulti, inclusa la premurosa Altra Madre, sembrano molto più accoglienti con lei, e ogni cosa appare più divertente e colorata. L’unico particolare un po’ inquietante sono i bottoni che tutti gli abitanti di questo mondo parallelo hanno al posto degli occhi. Ma cosa importa, in fondo, se ogni volta che viene qui Coraline è sempre al centro dell’attenzione? La situazione precipita quando la ragazzina scopre che gli Altri Genitori sono in realtà delle forze maligne che prosperano grazie alle anime dei bambini che rapiscono e poi trattengono con loro per sempre. E servirà tutto il suo coraggio, e l’aiuto di un enigmatico gatto nero che può muoversi in tutte e due le dimensioni, per salvare se stessa e la sua vera famiglia da questi mostri.

Basato su un racconto per bambini di Neil Gaiman, conosciuto in tutto il mondo e tradotto in oltre trenta lingue, Coraline è il primo film in animazione stop-motion concepito e fotografato come 3D. Ventiquattro pupazzi diversi per la sola Coraline, ognuno alto ventiquattro centimetri e manipolato dal team di animatori che ne hanno modellato e poi fotografato ogni singola espressione o movimento. Un lavoro meticoloso durato quattro anni, prodotto da Laika Entertainment e distribuito in Italia dalla Universal Pictures.

Un cast di tutto riguardo presta la voce ai personaggi del film e, a differenza del doppiaggio di un film animato al computer, tutte le voci sono state registrate prima che un solo fotogramma venisse girato. In questo modo le espressioni e i movimenti degli attori in sala di registrazione sono stati poi accordati perfettamente alle movenze date ai pupazzi sul set. Dakota Fanning è la protagonista Coraline: “Tutti i bambini ad un certo punto desiderano delle cose differenti da quelle che hanno. E anche Coraline deve imparare ad accettare le persone per quello che sono e non desiderare che siano diverse”, dice l’attrice, in questi giorni vampira sul set di Twilight 2 a Montepulciano. Il ruolo della madre in entrambe le dimensioni è affidato a Teri Hatcher, una delle protagoniste del fenomeno televisivo Desperate Housewive, mentre Ian McShane interpreta, con un ottimo accento russo, il signor Bobinsky.

Il mondo di Coraline arriva nelle sale dal 19 giugno. Ma se non hai un gatto nero che ti riporta a casa, fai attenzione a quello che desideri.

autore
11 Giugno 2009

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