FRANCOFORTE – Dall’inviato Maurizio Sciarra, il racconto del Golden Tree Documentary Film Festival.
“Non è per niente facile perdersi in questa città ospitale, multietnica, pacifica. Ma è la situazione che è straniante, e ti fa chiedere dove sei. Il 10 ottobre qui si apre il Festival. E fin qui, niente di strano. Ma va detto che il Festival è gestito da una società cinese, e tutto il gruppo di lavoro, capitanato con mano ferma da Guoyun Niu, è appunto cinese. Ci siamo conosciuti a dicembre scorso al Festival di Guangzhou. Ci siamo piaciuti subito. Ed è nato il gemellaggio tra Golden Tree e Festa del Cinema del Reale a Corigliano. Delegazione cinese in Puglia, delegazione pugliese a Francoforte. E io mi trovo a fare da ‘consulente’ a questo festival che alla quarta edizione vuole consolidarsi. I numeri sono ‘cinesi’. 4500 film inviati da 126 paesi, una giuria li ha ridotti a 53, e su questi la giuria finale, forte della presenza della nostra Teresa Cavina, deve scegliere 8 film da premiare. Saranno proiettati 19 film in 3 giorni.
La varietà di temi, linguaggi e formati (lunghi, corti, cortissimi) è davvero interessante. E’ la dimostrazione che questo tipo di festival può davvero abituare a connettersi con culture diverse. Dagli uffici del festival si vede l’imponente edificio della Banca Centrale Europea. La metafora è facile e ve la lascio”.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis