Commedia nera con Premio Nobel

In sala il 24 novembre con Movies Inspired Il cittadino illustre degli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, una satira ferocissima che non risparmia nessuno


VENEZIA – E’ arrivata la sorpresa del concorso con El ciudadano ilustre degli argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat, una satira che non risparmia nessuno e che, a partire da uno spunto di commedia, dice cose ferocissime sulla società argentina e non solo. Protagonista è uno scrittore immaginario, Daniel Mantovani (lo interpreta benissimo Oscar Martinez). Nella prima scena lo vediamo ritirare quel Nobel sempre negato a Jorge Luis Borges – curiosamente citato anche nell’altro film in competizione oggi, l’italiano Spira mirabilis – e pronunciare un discorso tutt’altro che conciliante di fronte ai reali di Svezia. “Quel premio è la dimostrazione che la mia opera non dà più fastidio a nessuno”. Ma non è così e se ne renderà conto ben presto. Invitato infatti a ritirare la massima onorificenza nel suo paese natale, Salas, decide di venir meno alla sua abitudine di rifiutare inviti a conferenze e gala, e parte, senza l’inseparabile assistente-segretaria, alla volta di quella cittadina sperduta e provinciale a molte centinaia di chilometri da Buenos Aires. L’aveva lasciata ancora ragazzo, per trasferirsi in Europa, ma lì ha ambientato tutti i suoi romanzi, da lì ha tratto ogni ispirazione: “Io non potevo restare a Salas e i miei personaggi non potevano uscirne”, ama dire. 

Ed ecco che un uomo intelligente e cosmopolita, magari un po’ viziato e annoiato, si ritrova al centro di curiosità e invidie, antichi rancori e richieste assurde, dall’uomo che gli domanda 9.800 dollari per comprare una sedia a rotelle al figlio alla giovane groupie che vuole portarselo a letto senza tanti complimenti, mentre il sindaco cerca di monetizzare il favore dell’opinione pubblica e la donna che lo amò un tempo si rivela sposata a un gretto mandriano patito della caccia al cinghiale. “Il film – dicono i registi, che hanno una notevole esperienza nella videoarte e nel cinema sperimentale degli anni ’90 – affronta diversi temi contemporanei. Uno di questi è il rifiuto del punto di vista esterno e critico che il protagonista rappresenta per i suoi conterranei e per il loro nazionalismo”. E ancora: ”L’idea era quella di raccontare il difficile ritorno a casa di un artista affermato. Accanto a questo tema però ne abbiamo sviluppati altri, come il cosmopolitismo, la creazione artistica, la celebrità, il nazionalismo, la distruzione degli idoli. Cose che avvengono in Argentina e in tante altre parti del mondo”. Ancora Duprat: “Non abbiamo pensato a come verrà accolto in Argentina (dove il film uscirà il prossimo 8 settembre). Chi lo ha visto è rimasto sorpreso o colpito. La questione del nazionalismo è controversa ovunque. A differenza dei calciatori, su cui l’orgoglio patriottico si esercita immediato e il consenso più ampio, i premi Nobel e gli artisti sono più divisivi, anche perché il più delle volte la gente non sa nemmeno quello che fanno”.

El ciudadano ilustre conferma la predilezione per Cohn e Duprat per la commedia amara di critica sociale. “In fondo – conferma lo sceneggiatore Andrés Duprat – si tratta di far ridere per colmare un disagio”. Molto apprezzato nel ruolo dello scrittore Oscar Martinez. Per lui si parla già di Coppa Volpi: ”E’ un personaggio, e una storia, che mi hanno conquistato subito – dichiara l’attore -. Quanto c’è di me in lui? Un attore mette sempre un po’ di sé nel personaggio che interpreta, pur non identificandosi mai del tutto con lui. Certo, in questo caso i punti di contatto erano tanti: in fondo siamo artisti entrambi e creiamo perché questo mondo così com’è non ci piace”.

El ciudadano ilustre conferma la vitalità del cinema dell’America Latina e quasi certamente ne sentiremo parlare al momento della premiazione. 

04 Settembre 2016

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