Mettete insieme il gruppo genovese Cavalli Marci, musicisti e comici allo stesso tempo; l’esordiente alla regia Roberto Burchielli, sceneggiatore, autore e regista televisivo; (‘Striscia la notizia’, ‘La macchina del tempo’, ‘Paperissima’); l’attrice Chiara Muti, aspirante cantante lirica, e il direttore della fotografia Marcello Montarsi, il preferito di Gabriele Muccino, e avrete un musical, genere poco frequentato da noi, fatta eccezione per Roberta Torre e i suoi Tano da morire e Sud Side Stori.
In Come se fosse amore tutto ruota intorno a un elettricista Aurelio Milano (Michelangelo Pulci) e alla sua straordinaria invenzione, il trasognatore, una macchina capace di entrare nel sonno delle persone e di cambiare i loro comportamenti, pensieri e azioni. Grazie a questo dispositivo Aurelio potrà finalmente conquistare Chiara (Chiara Muti) che ama non corrisposto fin da bambino, ma le cose non andranno come previsto.
Come se fosse amore è una favola scritta 3 anni fa dai Cavalli Marci che il regista ha svolto in commedia musicale. 2 mesi di prove, 100 ballerini e oltre 500 costumi. Beppe Caschetto, produttore per Medusa, ha affidato questo film a Burchielli, esperto nel gestire set televisivi molto complicati, a cominciare dal varietà comico “Ciro il figlio di Target” (Italia Uno), con il quale i Cavalli marci esordirono sul piccolo schermo.
“Il mio film è un grande cartone animato che può essere visto anche dai bambini, perché non c’è nessun cattivo che faccia paura – spiega Burchielli, grande appassionato del genere musicale – Per il passaggio dal parlato al cantato mi sono ispirato a Tutti dicono I Love you di Woody Allen, ma ho voluto citare nella mia opera prima un po’ tutto il genere musicale: dai film di Esther Williams, a The Blues Brothers, da Hair a All That Jazz“.
Il senso di questa fiaba ambientata a Genova? “E’ inutile prendere scorciatoie in amore, in politica o altro, non pagano mai” sentenzia il regista. “Noi comunque speriamo in un lieto fine, a differenza di Moulin Rouge dove si comincia con L’italiana in Algeri e si finisce con la Traviata ” aggiunge Claudio Rufus Nocera dei Cavalli Marci e sceneggiatore del film insieme a Nicola Alvau e Alessandra Torre. “La musica non poteva mancare dal nostro primo film, sarebbe come un panino senza pane – spiega Nocera – Sul set abbiamo però azzerato il nostro modo di fare spettacolo a teatro e abbiamo imparato a lavorare insieme al regista e alla coreografa”. Chi sono i Cavalli Marci? “Nascono come una serata dove c’erano 20 tra comici e musicisti, poi è diventato un gruppo di 10 componenti, con alle spalle i mestieri più strani, da becchino a operaio Telecom. Un arcipelago con tanti interessi, che continuerà a fare teatro, televisione, cinema, dischi e poesie”, s’augura Nocera.
Chiara Muti, dopo il teatro d’autore e i film più impegnati, si cimenta, cantando, con questo musical naif: “Ho avuto con il lavoro sempre un approccio eccessivamente serio e perfezionista. Con questo ruolo mi sono riequilibrata, tendevo troppo al versante drammatico e ho recuperato il mio lato comico e ironico. In tutti gli spettacoli teatrali ho avuto sempre una parte in cui cantavo, a cominciare da Sei personaggi in cerca d’autore. Amo il canto lirico e volentieri interpreterei un musical a teatro”.
Per la prima volta in un ruolo cinematografico anche il cantautore Gino Paoli: “Ha accettato subito il ruolo del padre di Aurelio perché gli è piaciuta questa storia così pazza e poche erano le battute da recitare” ricorda il regista.
Come se fosse amore esce venerdì 29 novembre, in 40 copie, distribuito da Medusa.
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