Il primo film d’animazione di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani, ha segnato una svolta per l’industria cinematografica. Era il 1937 e fu un successo immediato per il pubblico dell’epoca. Il film rimane un’opera di grande influenza nel settore, tanto che l’American Film Institute lo ha classificato tra i migliori film d’animazione di tutti i tempi.
Se si tiene conto dell’inflazione, Biancaneve ha guadagnato 997 milioni di dollari al botteghino nazionale grazie all’uscita originale del 1937 e alle due riedizioni del 1987 e del 1993 e oltre 2.8 miliardi a livello internazionale, facendone – per distacco – il lungometraggio animato più visto e redditizio di tutti i tempi nonché unico “cartoon” ad essere nella top ten dei film con i più alti incassi di sempre.
OLTRE LE SILLY SYMPHONIES
A metà degli anni Trenta, Walt Disney si era affermato come produttore di cortometraggi animati a Hollywood. La carriera di Topolino nei cartoni animati era ormai consolidata, insieme ai suoi nuovi amici: Pippo, Pluto e il popolare Paperino. A causa della depressione, i proprietari dei teatri dovettero offrire più intrattenimento agli spettatori, aggiungendo doppi spettacoli. Anche se i cortometraggi Disney attiravano le folle nelle sale, i gestori non prenotavano i cartoni animati. Allo stesso tempo, i costi di produzione cominciarono ad aumentare.
Walt sapeva che prima o poi sarebbero arrivati i lungometraggi animati, perché tutta la sua pianificazione era stata orientata in quella direzione, con animatori di qualità, suono e colore. Le Silly Symphonies di Walt Disney erano un banco di prova per i nuovi mezzi e le nuove tecniche di animazione.
QUESTO SARÀ IL NOSTRO PRIMO LUNGOMETRAGGIO!
Nel 1934, Walt dichiarò che era giunto il momento di andare avanti e creare un lungometraggio animato. Gli animatori Disney furono informati per la prima volta di questa idea da Walt stesso.
Dopo essere tornati dal bar di fronte allo studio, Walt chiamò alcuni di loro nel sound stage. “Venite in sala di posa. Ho qualcosa da dirvi”. Walt iniziò a raccontare la storia di Biancaneve e i sette nani. La storia durò due ore e gli animatori si sedettero con gli occhi pieni di lacrime per come li aveva avvinti con la sua narrazione.
“Questo sarà il nostro primo lungometraggio!”, annunciò con orgoglio Walt. Alla fine del 1934, Walt aveva creato un’unità speciale di uomini per lavorare allo sviluppo di una storia migliore. La trama era stata trasformata dalla storia di Walt e i personaggi si stavano formando. Walt stabilì la caratterizzazione dei “sette nani”, dando a ogni personaggio il nome della sua qualità più riconoscibile.
LA FOLLIA DI DISNEY
Roy (fratello di Walt e responsabile finanziario) era allarmato dalla decisione di Walt. I profitti erano in calo. Walt voleva spendere almeno mezzo milione di dollari per realizzare questo film. Lilly (la moglie di Walt) e Roy erano entrambi sconvolti dalla decisione di Walt, ma la sua decisione era irrevocabile. Ignorava questi e tutti gli altri detrattori che avevano battezzato il progetto: “Disney’s Folly”. La follia di Disney.
Walt continuò a lavorare a Biancaneve per tutto il 1935, mentre supervisionava la produzione dei normali cortometraggi. E proprio in quell’anno lo colpì un nuovo esaurimento nervoso. Doveva staccare e Roy lo convinse a fare un viaggio in Europa.
Dopo il suo viaggio rilassante, Walt tornò alla carica sul progetto Biancaneve che continuava a dargli grattacapi. Gli animatori avevano difficoltà a creare una figura umana nell’animazione. Allora assunse la ballerina Marge Champion come modella per gli animatori. I suoi movimenti aiutarono gli animatori a creare una Biancaneve più vivida, più naturale, più fluida.
MULTIPLANE CAMERA
Altro problema: come compensare la “piattezza” virtuale del film d’animazione? La vera innovazione nasce sempre dalla necessità. E Walt Disney era prima un sognatore e poi un grande innovatore. Incaricò la sua officina meccanica di costruire un meccanismo che potesse creare l’illusione della tridimensionalità manipolando fino a quattro livelli di in un singolo fotogramma.
La chiamarono “multiplane camera”; quando lo studio la testò per la prima volta su un cortometraggio molto elaborato intitolato The Old Mill , Disney fu entusiasta di quanto bene la telecamera fornisse la sensazione di profondità che desiderava, muovendo agilmente il pubblico attraverso la storia nei momenti chiave anziché costringerlo a osservarla staticamente. The Old Mill fu un grande successo. Vincendo un premio Oscar, ha rappresentato un punto di riferimento per le realizzazioni e il grande lavoro che gli animatori Disney avrebbero potuto fare su Biancaneve.
IL BANCARIO DEL DESTINO
La stima iniziale di Walt di 500.000 dollari era estremamente bassa per il costo di Biancaneve. Aveva speso già 1,25 milioni. Un’enorme quantità di denaro, soprattutto nel mezzo di una depressione paralizzante. Disney aveva incanalato tutte le sue risorse finanziarie nel film, arrivando persino a ipotecare la propria casa.
Walt stava ricevendo elogi sperticati ma anche scoraggiamenti. Ad Hollywood dicevano che Biancaneve era un errore costosissimo. Che avrebbe affondato lo Studio. E la domanda rimaneva: il pubblico si sarebbe seduto a guardare un lungometraggio animato? Perfino la moglie di Disney era certa che nessuno avrebbe pagato un centesimo per vedere nani animati per 80 minuti. Ma Walt Disney era visionario e determinato e l’unica cosa di cui aveva bisogno era: più soldi.
Roy si rivolse a l’unica persona che poteva davvero aiutarli: Joseph Rosenberg. Era il dirigente bancario più illuminato e importante, conosciuto da tutti per aver finanziato con la Bank of America la maggior parte dell’industria cinematografica di Hollywood fin dalla sua nascita. Rosenberg però era cauto.
“Devi mostrare a Joe quello che hai fatto!”, disse Roy al fratello. Walt non era d’accordo. Secondo lui era pericoloso far vedere un lavoro grezzo e frammentario come era Biancaneve a quel punto. Ma Roy insistette: “L’unico modo per ottenere più soldi è mostrare loro per cosa prestano i soldi”.
Rosenberg e Walt erano soli nella sala di proiezione. Il filmato veniva proiettato, con pezzi di colore e lunghi tratti di disegni abbozzati. L’audio entrava e usciva a intermittenza. Dopo la presentazione, Walt seguì Rosenberg fino alla sua auto. Il bancario era stato impassibile durante tutta la visione.
“Grazie, arrivederci”, disse Rosenberg a Walt. “Questa cosa farà un sacco di soldi!”.
Il finanziamento era assicurato e in questo modo, Disney realizzò il suo desiderio: riuscì a terminare il suo film rivoluzionario grazie a 750 artisti che crearono ben 2 milioni di schizzi e circa 362.000 disegni.
TUTTI PAZZI PER BIANCANEVE
Infine, il 21 dicembre 1937, Biancaneve e i sette nani si mostrò al pubblico al Carthay Circle Theater di Los Angeles. C’era tutto il Gotha di Hollywood all’appuntamento. Fu subito chiaro che quella sarebbe diventata una notte memorabile. Il pubblico rideva per le buffonate di Dopey (Cucciolo) e pianse per il sonno mortale di Biancaneve, fino al tripudio della standing ovation quando le luci si spensero.
Nei giorni successivi non si parlava d’altro. La Disney’s Folly era sulla bocca di tutti e tutti volevano vedere questa meraviglia assoluta e inedita. Ma il resto del Paese e del Mondo avrebbe dovuto aspettare fino al 1938 per vedere il film. Come scrisse il Reno-Gazette Journal : “Solo a Hollywood, dove è in programma una prima ufficiale e abbagliante, il film completo sarà visto entro Natale. Ci vorranno altre settimane per realizzare le copie per la distribuzione nazionale”.
Dire che l’attesa era alta sarebbe un eufemismo. Per una volta, sembrava che adulti e bambini non vedessero l’ora che finisse il Natale e che iniziasse un nuovo anno, quando Biancaneve e i sette nani sarebbe arrivato sui loro schermi locali.
Biancaneve sarebbe diventato un classico istantaneo e avrebbe cambiato Hollywood per sempre. La popolarità di Biancaneve permise a Walt Disney di costruire un nuovo studio, trasferendosi a Burbank, un luogo enorme con grandi spazi. Era cominciato dell’Impero Disney.
8 CURIOSITÀ SU BIANCANEVE E I SETTE NANI
Nel 1939, la Disney ricevette un premio Oscar speciale per il film, oltre a sette premi più piccoli (in onore dei nani).
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