Un romanzo giovanile di Jane Austen, scritto quando non aveva neanche vent’anni, pubblicato dopo la sua morte nel 1871, e poco conosciuto, Lady Susan, ha dato ispirazione all’americano Whit Stillman per una versione originale e godibilissima: una commedia in costume ma dal sapore contemporaneo, con dialoghi spumeggianti e pieni di arguzia, personaggi femminili che prendono il sopravvento e l’inconfondibile graffio ironico di una delle scrittrici più ammirate di sempre. Come scrive il Times: “Se amate la Austen sovversiva, crudele, divertente e scandalosa, allora amerete Amore e inganni di Whit Stillman”. Film e anche libro in una riscrittura che ha come sottotitolo “Lady Susan Vernon finalmente vendicata” e che in Italia è in uscita con Beat Edizioni.
Ma chi è Lady Susan nel film interpretata da una deliziosa Kate Beckinsale? Una giovane e bella vedova piuttosto libertina, abile manipolatrice, con una figlia in età da marito e un patrimonio già dilapidato, che trama per sistemare se stessa e la ragazza molto diversa da lei. E lo fa assieme all’amica del cuore (Chloe Sevigny), un’americana sposata a un uomo più anziano di lei e molto rigido (Stephen Fry). I due candidati alle nozze sono il giovane e affascinante Reginald DeCourcy e lo sciocco ma ricco Sir James Martin, Susan vorrebbe per sé il ragazzo per affibbiare alla figlia il gonzo, ma non rinuncia a frequentare il bell’amante sposato Lord Manwaring, gettando nella disperazione la di lui moglie.
Per il regista, apprezzato per titoli come Metropolitan (che fu candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura nel ’90) e Damsels in Distress, l’incontro con il romanzo è stato fatale: “Dodici anni fa circa stavo lavorando a un progetto più convenzionale sulla scrittrice quando ho scoperto questa novella epistolare poco nota, unica per ironia e umorismo, che mi fa quasi pensare alla commedie di Oscar Wilde. La difficoltà principale dell’adattamento era proprio la forma epistolare, quindi c’è stato un lungo lavoro di scrittura e una altrettanto difficile ricerca di finanziamenti. Pensavo che Jane Austen aprisse tutte le porte, in realtà siamo stati lasciati soli da un primo produttore che ha rinunciato dopo aver creato molte complicazioni sul cast. Però è stato un bene perché abbiamo avuto più tempo a disposizione e, alla fine, la coproduzione con Irlanda, Francia e Olanda ci ha permesso di lavorare come volevamo, anche nella ricostruzione d’epoca”.
E bisogna dire che il cast è praticamente perfetto: “La capacità degli attori di misurarsi con la commedia è stata decisiva – prosegue Stillman – spesso sono stato accusato di fare film all’antica e un po’ anacronistici, qui mi sono addirittura immerso nell’anacronismo, ma credo che il risultato sia anche realistico per come descrive la psicologia di personaggi stravaganti e, nel caso di Susan e della sua amica, non privi di una certa malvagità. Una caratteristica delle opere di Jane Austen è proprio l’osservazione del carattere umano con ironia”. In particolare sulla scelta di Kate Beckinsale, con cui aveva già lavorato, racconta: “Apposta per lei ho scritto The Last Days of Disco dopo averla vista in Cold Comfort Farm, che era un adattamento di Emma di Jane Austen. La volevo anche qui ma dieci anni fa era troppo giovane mentre adesso ha l’età giusta per fare Susan, che ha circa 35 anni”. Mentre per Chloe Sevigny, altra presenza fissa del suo cinema, dice: “Siamo molto amici ed è la terza volta che lavoro con lei, abbiamo anche realizzato un pilot per una serie tv da Metropolitan“.
Un commento anche sul finale, in cui la dark lady non viene punita per le sue macchinazioni, anzi… “Detesto quegli autori che dividono i personaggi in buoni e cattivi con nettezza e un certo moralismo, ed è vero, sono stato più indulgente con Susan di quanto non fosse stata Jane Austen nel romanzo”.
Infine quando gli chiedono un commento sulle presidenziali americane, svicola: “Possiamo parlare di qualcosa di più allegro? In fondo si fanno commedie per svagarsi e la realtà delle elezioni ci spinge ad andare al cinema”. Amore e inganni, in sala il 1° dicembre con Academy Two, ha il convinto sostegno anche della Jane Austen Society of Italy: “Dopo 11 anni finalmente torna un film da un’opera dell’autrice”.
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