BERLINO – Grande attesa oggi per la conferenza stampa di Hillary di Nanette Burstein, presentata nella sezione Berlinale Speciale, docu-serie sulla vita di Hillary Clinton, che è al festival per accompagnare il film, uno spaccato della sua vita e carriera politica. Interrogata in conferenza stampa sulla vicenda Harvey Weinstein, riconosciuto ieri colpevole, ha commentato: “Il verdetto della giuria parla per se stesso. È ovviamente qualcosa che la gente ha molto seguito e aspettato perché era il momento della resa dei conti”. Sollecitata poi, sulla questione donazioni fatte dal produttore cinematografico a sostegno della sua campagna presidenziale, non le nega ma risponde: “Ha sostenuto ogni campagna democratica, dalla campagna di Barack Obama, alla campagna di John Kerry, di Al Gore, alla campagna di tutti i democratici. Non so se questo dotrebbe impedire ad altri di in futuro di fare donazioni per le campagne politiche, ma dovrebbe sicuramente porre fine al tipo di comportamento per il quale è stato condannato”.
Rispetto, poi, alla sua eredità politica, conferma di non essere ancora arrivata ad un punto della sua vita in cui guarda indietro: “Continuo a non pensare a quale sia la mia eredità, guardo avanti. C’è ancora molto da fare, ogni singolo giorno, ci sono molte questioni aperte: dall’assistenza sanitaria, ai cambiamenti climatici al come mandare in pensione Donald Trump. Cerco di concentrami su tutto questo”, risponde la Clinton che non si sbilancia, però, su chi si augura sia il prossimo Presidente americano, e neanche nel rilasciare commenti su Julian Assange: “Ho una mia opinione personale sul comportamento di Assange, ma c’è un processo legale ed è giusto aspettare il verdetto”.
Il film, disponibile da marzo sulla piattaforma Hulu, è una narrazione non cronologica che vuole essere anche il ritratto della donna dietro al personaggio pubblico, raccontando la vita dell’oggi settantaduenne politica americana ed esaminando anche i molti motivi per cui negli Stati Uniti non c’è ancora stato un Presidente donna, segno del fatto che il sessismo è ancora forte e che c’è un grande pregiudizio della politica al femminile. “Spero in più donne in politica – rimarca l’ex segretario di Stato americano – che la cosa diventi normale. Penso che abbiamo fatto alcuni progressi ma l’uguaglianza è ancora una strada lunga da percorrere. Stiamo andando avanti, ma il punto di arrivo è ancora lontano”.
Rispetto ai personali gusti cinematografici e ai film visti, anche legati al marito, noto cinefilo: “Abbiamo visto molti film insieme, soprattutto i classici come Casablanca, che non so più quante volte abbiamo guardato. Ma vediamo tutti i generi di film e, nonostante nell’ultima decade non abbia avuto molto tempo per farlo, in verità ho una lunga serie di pellicole meravigliose che mi è stato raccomandato di vedere”.
Uno studio storico ha confermato le anticipazioni dei media sul coinvolgimento nazista del fondatore della Berlinale Alfred Bauer, figura chiave della propaganda nazionalsocialista e fervente seguace di Hitler
Una selezione di cinque film provenienti dall’ultima edizione del festival saranno presentati al pubblico giapponese in occasione del Nara International Film Festival, dal 18 al 22 settembre: Los Lobos di Samuel Kishi Leopo, The Earth Is Blue as an Orange di Iryna Tsilyk, My Name Is Baghdad di Caru Alves de Souza, Voices in the Wind di Nobuhiro Suwa e Cocoon di Leonie Krippendorf
Alla presenza del ministro Dario Franceschini, della sua omologa tedesca Monika Grütters, dell’Executive Director della Berlinale Mariette Rissenbeek e del direttore delle Relazioni Internazionali di Anica e coordinatore dei Desks Audiovisivi di ICE-Agenzia Roberto Stabile, è stato siglato a Berlino l’accordo che prevede la partecipazione dell’Italia come Paese in Focus alla prossima edizione dell’European Film Market
Bilancio positivo per la 70esima Berlinale con circa 22.000 professionisti dell'industria da 133 paesi e 330.000 biglietti venduti. Il 71° Festival di Berlino avrà luogo dall'11 al 21 febbraio 2021