Classici fuori Mostra 2025, 12 nuovi restauri a Venezia

Da 'Sbatti il mostro in prima pagina' a 'Finalmente domenica!', dal 15 gennaio al 16 aprile 2025 verranno la rassegna presenterà dodici Classici recentemente restaurati


Si terrà a Venezia dal 15 gennaio al 16 aprile 2025 la sesta edizione della rassegna cinematografica Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato, organizzata dalla Biennale di Venezia in collaborazione col Circuito Cinema del Comune di Venezia, l’Università Ca’ Foscari e l’Università IUAV di Venezia. Classici fuori Mostra presenterà dodici Classici recentemente restaurati dalle principali cineteche di tutto il mondo, in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni film sarà preceduto dalla presentazione di un esperto e seguito da una sessione di domande e risposte col pubblico.

Si inizia con Sbatti il mostro in prima pagina (1972) di Marco Bellocchio, protagonista Gian Maria Volontè. Il film verrà presentato mercoledì 15 gennaio alle ore 19 in prima mondiale nella versione restaurata in 4K dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con Surf Film, Kavac Film e Minerva Pictures. Introduce Michele Gottardi. Seguiranno a cadenza settimanale, il mercoledì, Gilda (1946) di Charles Vidor, Vivement dimanche! (Finalmente domenica!) (1983) di François Truffaut, Offret (Sacrificio) (1986) di Andrej Tarkovskij, L’armée des ombres (L’armata degli eroi) (1969) di Jean-Pierre Melville, Il giovedì (1963) di Dino Risi, Shang Hai zhi yen (Shanghai Blues) (1984) di Tsui Hark, The Sugarland Express (Sugarland Express) (1974) di Steven Spielberg, La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini, After Hours (Fuori orario) (1985) di Martin Scorsese, Gojira (Godzilla) (1954) di Ishirô Honda, Amadeus (1984) di Milos Forman.

“Concepire ciò che è stato non come un passato da dimenticare, ma – al contrario – come ciò che deve ancora essere (per dirla con il poeta) – dichiara il direttore artistico della Mostra del Cinema Alberto Barbera – non è soltanto un impegno inteso a favorire una migliore conoscenza delle nostre comuni radici culturali, ma anche e soprattutto fornire gli strumenti per affrontare, comprendere e giudicare ciò che deve ancora arrivare. Forgiarlo anche, predisporlo e in qualche modo garantirne in anticipo la qualità, capace di incidere sul nostro futuro prossimo così come quei film hanno contribuito a formare la consapevolezza e l’identità culturale di cui siamo fatti. Un programma, come di consueto, articolato che si dipana fra film d’autore in senso stretto e altri che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo in virtù della loro capacità di costruire modelli spettacolari in grado di incidere sulle nostre coscienze.”

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