Il festival di Telluride, di culto in Colorado, ha premiato la Cineteca di Bologna per il suo lavoro nella conservazione e nella promozione del patrimonio cinematografico. Il direttore Gian Luca Farinelli ha dichiarato alla consegna: “Il nostro compito è quello di difendere il patrimonio, difendere la sala e nutrire il pubblico di oggi con il cinema del passato. Difendiamo il patrimonio – non solo quello filmico, ma anche quello documentale – e cerchiamo le migliori condizioni per la difesa della cultura della pellicola, che deve restare negli occhi anche dei nativi digitali; difendiamo la sala cinematografica; pubblichiamo studi e cerchiamo in ogni modo di scovare e nutrire il pubblico di oggi con il cinema del passato, che è poi la nostra missione principale”.
La Cineteca è inoltre presenta alla Mostra del Cinema di Venezia don il restauro di Todo Modo di Elio Petri “Quando girammo il film, Volonté divenne evanescente, camminava come se fosse sulle nuvole, parlava a bassa voce, non ti guardava negli occhi, tutto preso com’era dal personaggio di Moro. A nessuno venne in mente di constatare che in fondo, nel film, ci voleva un certo coraggio a prendere un uomo politico, analizzare il suo comportamento face-to-face, e trasformarlo nella maschera dello sfascio, della catastrofe”. Con queste parole – e l’amara considerazione di aver dato vita a un personaggio e a un film incompresi – Elio Petri ricordava, in una pagina di diario, la simbiosi raggiunta tra uno degli attori-simbolo del suo cinema, Gian Maria Volonté, e il personaggio politico più importante del momento, a cui Volonté non aveva semplicemente prestato il volto, ma dato letteralmente carne e ossa sul grande schermo: il segretario della Democrazia Cristiana, fautore del compromesso storico, Aldo Moro, a pochi mesi dal suo sequestro e il suo assassinio da parte delle Brigate Rosse.
Ora Todo Modo torna a vivere alla 71ª Mostra del Cinema, grazie al restauro (in programma martedì 2 settembre alleore 17 in Sala Volpi e in replica mercoledì 3 settembre alle ore 11) realizzato dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film. Un restauro che si inserisce nel solco di un ampio lavoro di recupero dell’opera di Petri che la Cineteca di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema di Torino stanno realizzando in questi anni (ricordiamo che nel 2013 proprio un restauro di Elio Petri, La proprietà non è più un furto, vinse il Leone della sezione Venezia Classici). La proiezione di martedì 2 settembre sarà introdotta dalla moglie di Petri, Paola, e dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre