Cinema e territorio: 30 mln dalle Regioni in un anno


VENEZIA – Si è conclusa con la presentazione dei dati Anica sugli strumenti di sostegno regionale e locale al cinema, la serie di incontri organizzati al Lido dall’associazione delle industrie cinematografiche. La ricerca, di cui è stata resa nota una parte stamane, nel corso dell’incontro “Cinema e territorio”, sarà completata entro la fine dell’anno e offrirà una visione generale delle risorse e delle opportunità offerte dagli enti locali all’industria.

30 milioni di euro al cinema dalle Regioni in un anno, e ben 116 i milioni di euro di contributo a partire dal 2003, quando nacque il primo fondo regionale: sono le cifre più significative, finora, della ricerca condotta da Bruno Zambardino, professore dell’Università La Sapienza. Senza voler frenare gli entusiasmi, il curatore della ricerca ha tenuto a precisare che i fondi regionali non sono alternativi a quelli nazionali, anche se hanno in parte colmato la diminuzione di questi ultimi. Altra notizia positiva emersa è che l’offerta regionale di servizi e risorse al cinema ha frenato la delocalizzazione delle produzioni verso l’estero, mentre continua ad essere penalizzante l’eccessiva frammentazione ed eterogeneità degli strumenti adottati dai diversi territori.

 

Aspetto di cui ha parlato nel suo intervento anche l’assessore alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio, Fabiana Santini giunta al convegno in rappresentanza di una regione a forte connotazione di settore, dal momento che il 60% delle produzioni cinematografiche e il 70% di quelle audiovisive si concentra nel Lazio. Secondo l’assessore anche nel Lazio, che molto si è adoperato per l’audiovisivo, si sconta una non chiarezza di idee e obiettivi: “L’esperimento della Roma e Lazio Film Commission, che ha sostituito le vecchie film commission regionale e comunale, non ha dato e non sta dando i risultati attesi ha detto la Santini Ci sono troppi strumenti non coordinati fra di loro e almeno cinque interlocutori diversi: Filas, Fondazione Rossellini, Roma Lazio Film Commission, Unionfidi, Sviluppo Lazio”.

 

A nome della giunta Polverini, l’assessore ha proposto di unificare le diverse realtà che agiscono nella Regione in un interlocutore unico e, in aggiunta, di sanare lo squilibrio attuale di spesa che favorisce le manifestazioni a svantaggio del supporto al comparto industriale. “Sono due questioni che intendiamo affrontare e risolvere sotto il profilo strutturale ha detto l’assessore – secondo criteri che si rifletteranno nel testo di una Legge Quadro Regionale sul Cinema e l’Audiovisivo”. Una legge per la quale la Santini chiede la collaborazione degli operatori, tra cui l’Anica. Nel Lazio l’industria audiovisiva è la seconda per importanza: solo negli ultimi 12 mesi a Roma sono stati ospitati 2500 set con un totale di quasi 8000 giornate di ripresa. Di qui l’attenzione dell’Assessorato che reputa il settore strategico per l’economia e lo sviluppo.

08 Settembre 2010

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