A Ouarzazate, in Marocco, gli studios che hanno fatto da scenario a megaproduzioni internazionali, dal Gladiatore alla Bibbia Lux Vide, da Alexander di Oliver Stone a Kingdom of Heaven di Ridley Scott, ospitano una scuola per la formazione di tecnici e maestranze.
Una scuola riservata agli studenti marocchini, con borse di studio e corsi di lingua italiana. L’iniziativa (il Centro euromediterraneo di cinematografia e dell’audiovisivo) è nata a seguito da un accordo tra governo marocchino, Cinecittà Holding, Istituto Luce e la Regione Lazio ed ha prodotto nel giro di pochissimi mesi 52 lungometraggi e 20 corti girati a Ouarzazate, tra cui la prima coproduzione Italia -Marocco a maggioranza marocchina, A Casablanca gli angeli non volano, oggi al Festival di Cannes.
Al Luce è andato il compito di gestire i corsi di formazione, con costi (due milioni e mezzo di €) coperti all’80% dalla Regione e al 20% da Cinecittà Holding, e due sportelli, in Italia e in Marocco, per favorire le coproduzioni garantendo servizi e informazioni.
Un’ azione di cooperazione internazionale, in linea con l’imperativo dell’internazionalizzazione del cinema italiano del ministro Urbani, senza dimenticare che la regione Lazio ospita la più numerosa comunità marocchina d’Italia.
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Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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