Alla fine degli Anni ‘20, il settore cinematografico è investito dalla crisi economica, ma una serie di investimenti privati e statali prima e l’avvento del sonoro poi, rappresentano il possibile rilancio della produzione nazionale. Gli anni ’30 vedono così, in Italia, la riorganizzazione dei vecchi stabilimenti di produzione, la costruzione di nuovi dotati di apparecchiature all’avanguardia e l’ammodernamento delle sale cinematografiche per le proiezioni.
A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 27 alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Mauro Canali.
Nel 1937, ai margini della città di Roma, viene inaugurata laCittà del cinema, Cinecittà. Gli stabilimenti su via Tuscolana diventano ben presto il fiore all’occhiello del Regime. Nella stessa area sorgono anche le nuove sedi dell’Istituto Nazionale Luce e del Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal settembre1943, gli stabilimenti di Cinecittà vengono occupati dai Nazisti e trasformati in un campo di concentramento per prigionieri Alleati. Dopo la Liberazione di Roma, gli imponenti studi diventano il campo profughi più grande e importante dell’Italia centrale.
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