“Con Cannes tutto è possibile e tutto può essere studiato, però trovo sconcertante che Thierry Frémaux dica che continua a studiare e non dica cosa vuole fare”. Lo ha affermato il neopresidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, in merito all’ipotesi di collaborazione tra la Mostra del Cinema e la rassegna francese. “Noi andiamo avanti con il nostro programma, se Cannes ci sta ancora pensando non c’è dialogo. Non c’è nessuna ipotesi a oggi”.
“Credo che il festival debba godere di una extraterritorialità rispetto alle misure di sicurezza, un segnale che poi possa estendersi in altre sale”, aggiunge Cicutto, parlando con Ansa e alcuni giornali locali, a proposito delle misure di sicurezza per le proiezioni alla prossima Mostra del Cinema. “Altre iniziative credo possano trovare luogo con un contingentamento delle presenze in sala, e Venezia potrà essere un grande laboratorio. Un conto è gestire 6-7 luoghi circoscritti, un conto sono migliaia di sale nel territorio nazionale”.
“La contingenza ci ha costretto a compattare tutte discipline, e questo compattamento lo vedo come un segnale di qualcosa su cui come Biennale stiamo ragionando, di dare maggiore flessibilità e dialogo tra le discipline e continuità nella presenza dei contenuti”, ha spiegato illustrando le variazioni del calendario delle attività 2020.
“Ogni Mostra – ha spiegato Cicutto – continuerà a vivere le sue fasi di preparazione, con l’online, ma rimarrà a disposizione e genererà ulteriori momenti di approfondimento con master, workshop e incontri. Sempre più mi sembra che dare continuità a un evento visibile non basta. Tutto deve trovare le strade in modo da essere materiale per gli addetti, per la didattica, per convegni. La nuova tecnologia, al di là consentire una presenza costante, va usata in maniera diversificata”.
Le attività di quest’anno, per Cicutto “saranno organizzate in maniera più faticosa, con gli obblighi dettati dall’emergenza, ma le debolezze danno possibilità di nuove forme. È una condizione imposta ma deve diventare il mood in cui la Biennale dimostra di esserci e di assolvere al suo compito. Ho pensato che non si poteva fare di più e meglio, i risultati della gestione Baratta sono straordinari, ma non possiamo che adeguarci alla situazione di oggi. Non si può più ragionare in termini quantitativi, la Biennale deve essere strumento di diffusione e sviluppo delle arti contemporanee, questi sono gli obblighi verso la città, il mondo della cultura e il Paese”.
Per l’organizzazione della Mostra del Cinema di Venezia “ci siamo dati una deadline a fine maggio. Vogliamo a tutti i costi essere pronti il giorno dopo la semi-liberazione. Stiamo facendo simulazioni sulla giornata-tipo. I supporti online saranno importanti per la stampa internazionale, ma metteremo tutto in una proposta che verificheremo con i produttori. Dovremo attendere di sapere le condizioni da rispettare, non abbiamo la palla di vetro”.
Ritenendo che “le presenze straniere saranno per forza molto ridotte”, Cicutto ha quindi sottolineato che “i festival hanno avuto un ruolo importante per la valorizzazione degli artisti e dell’industria cinematografica, ma oggi chi viene a Venezia deve ritornare all’idea di promuovere il valore dei film, non gli effetti rispetto all’uscita in sala. Anche gli altri festival dovranno scegliere i contenuti e la promozione del valore culturale, tutto il resto – ha concluso – dovrà farlo l’industria cinematografica”.
“Con il governo abbiamo affrontato il tema dei costi e il ministro sa che gli arriva sul tavolo una nostra proposta – ha proseguito – abbiamo fatto una rilevazione precisa sull’ipotesi di riduzione degli incassi e i costi da sostenere, e come ridurre alcuni di questi. Gli uffici della Biennale stanno preparando un documento con dati precisi. Stiamo lavorando sulle iniziative con budget che erano già stati programmati, con contributi pubblici e con gli incassi del pubblico, di sicuro dovremo fare i conti con minori introiti. So che c’è un progetto di sostegno alle imprese culturali, non credo che la Biennale sarà considerata estranea”. Ricordando che “potremmo essere la prima istituzione culturale al mondo con una proposta concreta di iniziative”, Cicutto ha concluso sottolineando che “sarebbe un segnale importante anche per la città di Venezia, un banco di prova per i servizi, i trasporti, l’ospitalità e la ristorazione. Siamo come un ricercatore che sta per fare un vaccino, spero di non sbagliarmi”.
Confermate quindi le date della 77esima Mostra (2-12 settembre), mentre sono state spostate nella seconda parte dell’anno Teatro, Danza e Architettura, ma non ancora decisa la formula in cui si svolgerà, si sta studiando la giornata tipo.
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