Capitanati da Marco Bellocchio, che aprirà la Quinzaine con Fai bei sogni, i registi italiani presentano al Festival di Cannes sei titoli, un numero che dovrebbe far riflettere sulla vitalità di una cinematografia in costante divenire. La tripletta della Quinzaine comprende La pazza gioia di Paolo Virzì e Fiore, quarto lungometraggio di Claudio Giovannesi. Nelle sezioni ufficiali, Un Certain Regard, si affaccia Pericle il nero, opera terza di Stefano Mordini e tra le proiezioni speciali il documentario L’ultima spiaggia, esordio nel lungometraggio di Davide Del Degan e Thanos Anastopoulos. Sempre in proiezione speciale, ma in Semaine de la Critique, verrà proposto il secondo film di Alessandro Comodin I tempi felici verranno presto. Nella competizione cortometraggi è stato selezionato Il Silenzio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari mentre il Centro Sperimentale di Cinematografia porterà all’Atelier de Cinéfondation La santa che dorme di Laura Samani.
“Una selezione, quella del 69° Festival di Cannes, che traccia una mappa del cinema italiano ricca e originale”, come sottolinea Roberto Cicutto, presidente e AD di Istituto Luce-Cinecittà, che nota “una significativa consonanza tra la cinquina per il miglior film dei David di Donatello, appena applaudita ieri sera, e la presenza dei film italiani a Cannes: eterogenea nelle personalità degli autori e nei generi. Con un eclettismo che è segno specifico di tutta la storia del nostro cinema, e di una vitalità che unisce i nostri più affermati registi agli autori emergenti e agli esordienti. Un segno che va letto più che positivamente in chiave di qualità e vitalità, e di attenzione da parte del più prestigioso festival internazionale nei confronti della nostra produzione”.
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi