Charlotte Rampling e Jim Broadbent a confronto col passato

Il regista indiano Ritesh Batra parla del film che ha tratto dal romanzo di Julian Barnes 'The Sense of an Ending', in sala dal 12 ottobre con la BIM


Il regista indiano Ritesh Batra acclamato per Lunchbox torna con un nuovo lavoro L’altra metà della storia (The Sense of an Ending), in sala dal 12 ottobre con la BIM, film drammatico tratto dal romanzo di Julian Barnes “Il senso di una fine” (Einaudi) con Jim Broadbent, Charlotte Rampling, Harriet Walter, Freya Mavor, Michelle Dockery, Emily Mortimer e Matthew Goode.

Il protagonista Tony Webster (Broadbent) è un divorziato in pensione, un tipo brontolone che gestisce a Londra, a tempo perso, un negozio che vende macchine fotografiche Leika d’annata (la fotografia è una sua vecchia passione). Un giorno però l’uomo viene a sapere che Sara, madre di Veronica, l’amata e problematica ragazza con cui stava ai tempi dell’università, gli ha lasciato, nelle sue volontà testamentarie, il diario di Adrian, suo migliore amico dell’epoca, colpevole di essersi messo con Veronica a sua insaputa. Il tentativo di recuperare il diario, tuttora nelle mani di Veronica ora invecchiata (Charlotte Rampling), lo costringe a tornare ai suoi anni giovanili e a considerare ‘l’altra metà della sua storia’ che non ha mai conosciuto. Una storia rimossa. Tony dovrà così trovare il coraggio di affrontare la verità e di assumersi la responsabilità delle devastanti conseguenze di una lettera scritta tanti anni prima.

Il senso di una fine è uno di quei romanzi che non mi ha mai abbandonato. Forse sono all’antica, ma è un libro con cui sento una profonda affinità”, spiega il regista Ritesh Batra. E ancora: “Julian Barnes è uno dei quegli autori che quando leggi per la prima volta un suo romanzo, corri subito a comprare tutti gli altri. Ho sempre adorato il libro, fin dalla prima volta che l’ho letto nel 2011. Quando ho scoperto che ne stavano facendo un film, non ci ho pensato più di tanto, volevo farlo io”.

Il primo incontro con Barnes è stato per Batra un’esperienza piuttosto particolare: “Ci siamo seduti nel suo giardino a prendere il tè con i biscotti. Lui ha iniziato a parlarmi ed è andato avanti almeno cinque minuti durante i quali non ho ascoltato una sola parola di ciò che diceva perché non pensavo ad altro che: ‘Sto prendendo il tè con Julian Barnes!” Ma se Batra era preoccupato per eventuali vincoli all’adattamento del romanzo, Barnes l’ha subito rassicurato: “L’ultima cosa che mi ha detto quel giorno – conclude il regista – è stata ‘sentitevi liberi di tradirmi’. Sono felice di aver colto almeno questa sua frase e averla presa alla lettera”.

Cr. P.
04 Ottobre 2017

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