Poche ore prima dell’annuncio della sua prima nomination ai David di Donatello, Celeste Dalla Porta è stata protagonista di un incontro speciale alla Casa del Cinema di Villa Borghese, nell’ambito del Festival Custodi di Sogni. Con il suo esordio sul grande schermo in Parthenope di Paolo Sorrentino, la giovane attrice è stata una delle grandi protagoniste della scorsa stagione cinematografica, ricevendo recentemente il David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars.
A moderare l’incontro, il professore del CSC Flavio De Bernardinis, che ha subito elogiato il percorso dell’attrice, sottolineando il valore del suo triennio al Centro Sperimentale di Cinematografia: “Il tuo triennio è stato uno dei più memorabili degli ultimi 20 anni”. Celeste ha risposto ricordando il periodo della scuola: “Ho studiato durante il Covid. Non è stato facile, ma grazie al supporto dei professori, siamo riusciti a sfruttare anche i momenti di raccolta individuale. Il CSC mi ha dato le basi per affrontare il mio lavoro con maggiore sicurezza.”
L’attrice ha sviscerato il suo ruolo in Parthenope, un film che l’ha vista protagonista di un personaggio complesso. “Parthenope è un personaggio spudorato, che trasmette una leggerezza inquietante. Non è un modo di muoversi che mi appartiene naturalmente. Sorrentino mi diceva spesso che questa leggerezza è un tratto tipico della napoletanità, ma non è stato facile per me replicarla, soprattutto considerando che non sono napoletana”.
“Paolo ha visto in me una certa capacità di entrare nel mistero del personaggio. – continua l’attrice in riferimento al provino con Sorrentino – Mi ha chiesto di liberarmi dalla paura di ‘fare bene’ e di concentrarmi sulla libertà che Parthenope richiede. Dovevo lasciarmi andare, abbandonare la rigidità da ‘studentessa’, che non avrebbe funzionato per il personaggio” ha spiegato l’attrice, svelando anche la peculiarità dell’approccio professionale di Sorrentino: “Paolo non mi ha mai spiegato a tavolino il personaggio. È stato un processo di scoperta graduale, proprio come lo è per lo spettatore. Questo mistero ha fatto sì che il personaggio fosse ancora più affascinante”.
Nel corso della conversazione, Celeste ha anche raccontato cosa ha significato per lei l’incontro con Gary Oldman sul set: “Gary Oldman è un attore iconico, distante perché è una sorta di mito, ma molto professionale. È stato un onore vederlo lavorare. Questo parallelo tra il mio incontro con Gary e il personaggio di Parthenope che incontra lo scrittore John Cheever mi ha legata profondamente e intimamente alla mente del personaggio”.
L’incontro si è concluso con l’annuncio del nuovo bando di iscrizione al Centro Sperimentale 2025.
Focus su Il cavaliere inesistente, un film di Pino Zac prodotto dall’Istituto Luce e che è stato recentemente restaurato in una triplice collaborazione tra CSC, Cinecittà e Cineteca Nazionale
Le leggende del genere spaghetti western si sono raccontate nell'incontro moderato da Steve Della Casa e Marco Giusti
Francesco Amato, Claudio Cupellini, Margherita Ferri e Hleb Papou, ex allievi del Corso di Regia del Centro Sperimentale, riflettono su come la scuola abbia forgiato la loro visione del cinema, preparandoli a affrontare le sfide di un settore in continua trasformazione
Molti gli omaggi in programma, a Claudio Caligari, Elvira Notari, Dacia Maraini e Vittorio Cecchi Gori. Tra gli ospiti anche Nanni Moretti e Dario Argento