Dopo i 7 David di Donatello, i Nastri d’Argento e i tanti record, C’è ancora domani ha oggi ricevuto un nuovo premio, questa volta istituzionale: ha fatto il suo ingresso alla Camera dei deputati. La discussione sul film e la sua proiezione in Parlamento rappresentano un riconoscimento ufficiale dell’impegno civile del film di Paola Cortellesi.
Evento promosso da Accademia del cinema italiano, Agis, Agiscuola, Anec e Alice nella città, ospitato questa mattina nella Biblioteca della Camera per celebrare i 20 anni del Premio David, “Cinema da Camera – David Giovani” ha fatto incontrare le istituzioni con una selezione dei circa 1400 studenti superiori che hanno votato per il David Giovani. Ma è stato anche un’occasione per riflettere sul miracolo cinematografico di Paola Cortellesi.
Ne hanno parlato il vice-presidente della Camera Giorgio Mulé, la presidente dell’Accademia cinema italiano Piera De Tassis, Domenico Barbuto, segretario generale dell’Agis, il direttore generale di Anec Simone Gialdini. E, soprattutto, Giorgio Colangeli e Romana Vergano, ovvero il sor Ottorino e la Marcella del film.
Dopo le considerazioni iniziali di Giorgio Mulè (“l’aver scelto un film come C’è ancora domani è il messaggio di una generazione che non chiude gli occhi ma vuole spalancarli”), Piera De Tassis ha snocciolato i primati di cui il film è stato capace. “Ha superato i 5 milioni di spettatori, raggiunto i 35 milioni di incasso, battendo ‘Barbie’”. E ha aggiunto “il cambiamento politico raccontato nel film è significativo, soprattutto per le donne”.
Ma C’è ancora domani è stato importante anche per l’industria. “Nessun film – ha spiegato Simone Gialdini, direttore di Anec – è riuscito a risvegliare nello spettatore la voglia di tornare in sala. Lo ha fatto rivolgendosi prima a un pubblico più adulto. Ma la sua forza è stata arrivare alle generazioni più giovani”.
Alle giovani generazioni, questa volta all’interno del film, ha dato voce Romana Maggiora Vergano, Marcella: “Il personaggio mi ha lasciato un grande senso di responsabilità, un peso ‘leggero’ perché unito a un grande senso di speranza. Marcella rappresenta lo slancio verso il futuro. E’ una donna giovane ma che sembra più consapevole della madre”.
Giorgio Colangeli, che nel film è il sor Ottorino, il burbero nonno della ragazza, ha fatto da controcanto generazionale alla Vergano: “Sono nato nel ’49. Per cui mi ricordo dei personaggi come Ottorino. Anziani che si allettavano dopo i 65 anni e avevano ancora davanti a loro una quindicina d’anni da passare, tormentando la famiglia. Vittime designate dei loro eccessi erano proprio le donne, nuore o figlie che fossero. Come se la donna non avesse diritto a un programma di vita autonomo e soddisfacente come invece spettava agli uomini”. Il successo trasversale del film? “È dipeso dalla sua tensione morale, dall’urgenza di dire cose importanti”, ha concluso Colangeli. C’è ancora domani è, insomma riuscito a mettere d’accordo anche giovani e meno giovani.
Il film sarà proiettato il 27 novembre alle ore 21.00
La proiezione si è svolta al MoMA. In sala, tra gli ospiti d’eccezione, i membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e i Golden Globe Voters
Domani, martedì 26 novembre, alle ore 21, il Cinema Greenwich ospiterà la proiezione del film di Yuri Ancarani, nell'ambito della rassegna Solo di martedì
In programma a Palazzo Merulana sabato 23 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’evento “Cambiamo copione! Le industrie culturali contro la violenza di genere”