“Sto preparando un western macroscopico. Nel cast ci saranno tutti perché chi ha già fatto il western vuole rifarlo e chi non ci ha mai lavorato vuole provare: sarà un cast internazionale, gli unici italiani siamo io e Franco Nero“. Lo annuncia, all’AdnKronos, uno dei maestri italiani del genere, Enzo G. Castellari, al secolo Enzo Girolami, (classe 1938), che l’ultimo western lo ha firmato nel 1993 (Jonathan degli orsi) ma su cavalli e colt ha puntato gran parte della sua carriera , a partire dal debutto alla regia, non riconosciutogli, nel 1966, con lo spaghetti-western Pochi dollari per Django, firmato da León Klimovsky ma girato in gran parte da lui. “Incrociando le dita, a gennaio, febbraio prossimi dovrei cominciare, grazie a due giovani ed entusiasti produttori tedeschi che mi hanno spinto a volare alto. Di certo non farò un western crepuscolare ma un western classico, alla vecchia maniera – promette Castellari – con l’eroe che vendica i torti, protegge i deboli e supera ogni problema. Il tipo di film che mi ha fatto amare questo genere quando ero ragazzo e che ho sempre fatto da quando sono arrivato dietro la macchina da presa”. Che il progetto di Castellari sia approdato sulla scrivania di produttori tedeschi non è un caso, proprio il mercato tedesco ha rappresentato a lungo una ‘sicurezza’ per lui, come ricorda lo stesso regista: “Negli anni ’70 bastava un soggetto, la mia regia e la partecipazione al cast di Franco Nero per avere dalla sola Germania tutti i soldi necessari a fare un film”.
Intanto Castellari si prepara ad un altro ruolo, quello di presidente della giuria internazionale della quattordicesima edizione del Trieste Science+Fiction – Festival della Fantascienza (29 ottobre – 3 novembre) che assegnerà il Premio Asteroide al miglior lungometraggio internazionale indipendente di un regista esordiente o emergente, di genere science fiction o fantasy.
L’ultimo film realizzato da Castellari, nel 2010, è stato Caribbean Basterds (Caraibi & bastardi) ambientato ad Isla Margarita, in Venezuela, il cui titolo è un curioso corto circuito: riecheggia infatti quello del film di Quentin Tarantino Inglourious Basterds che però, a sua volta richiamava, intenzionalmente, il titolo dell’edizione statunitense di un film proprio di Castellari: Quel maledetto treno blindato (1978) che in America fu distribuito con il titolo Inglorious Bastards. Nel film di Tarantino Castellari compare anche in un cameo.
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