BARI – Un’opera prima tra disagio adolescenziale e thriller psicologico, è Vetro di Domenico Croce, in anteprima al Bif&st (in concorso) e in sala con Vision Distribution dal 7 aprile. Scritto da Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni, diretto da un regista uscito dal Centro Sperimentale, è prodotto da Daniele Basilio e Silvio Maselli per la nuova realtà Fidelio.
Il film inizia come la storia di una ragazza hikikomori, che non vuole uscire dalla sua stanza, ma giunge a un finale inatteso e sconvolgente. La protagonista (Carolina Sala che al Bif&st ha ottenuto una menzione speciale) ama disegnare e adora il suo cane: ha scelto di non uscire mai dalla sua stanza e non fa neanche entrare suo padre (Tommaso Ragno) che la accudisce con attenzione e le passa il cibo dallo sportellino del cane. Lei prende tanti psicofarmaci per dormire e spia il palazzo di fronte dalla sua finestra che ha una tapparella guasta. Passa tanto tempo sul computer, dove fa amicizia con un ragazzo più grande (Marouane Zotti) su una community online. La prima parte del film ha un andamento lieve ma tutto si incupisce quando, osservando la vita del suo dirimpettaio, la protagonista nota un lenzuolo insanguinato e comincia a sospettare che ci sia una donna segregata nell’appartamento di fronte. Un chiaro l’omaggio a La finestra sul cortile di Hitchcock anche se gli esiti saranno ben diversi.
“Vetro – dice il regista che vinse il David di Donatello per il cortometraggio Anne nel 2021 – è un racconto sulla capacità di restare aggrappati a se stessi quando gli affetti intorno scarseggiano. Per questo motivo ho deciso che il punto di vista migliore sarebbe stato quello della ‘forza interiore’ della protagonista: come un personaggio invisibile a volte alleato, altre distratto, che osserva silenziosamente ogni suo movimento e spesso si mette in gioco per lei”. E ancora: “Il vetro ha molte sfaccettature, può essere trasparente ma anche diventare uno specchio. Anche la nostra anima è così”.
Sull’uso del genere dice: “Si tratta di un film di genere, tuttavia l’embrione narrativo si prestava anche a innumerevoli soluzioni sperimentali. Dunque, sin da subito è stato chiaro che reclamasse un ‘mondo’ all’interno del quale esistere. Il personaggio interpretato da Carolina è la Prima Cittadina di questo mondo e la sua scelta ha contribuito enormemente alla nascita dell’ambiente intorno a lei. La sua energia espressiva, insieme a una sana dose d’imperscrutabilità, mi hanno progressivamente convinto su un uso sovversivo dei colori, nascondendo dietro la loro vividezza misteri e realtà tutt’altro che rilassanti. Ho quindi iniziato a raccogliere tutte le suggestioni che mi riportassero a un’idea di trasfigurazione (trasparenze, riflessioni, esistenza del doppio) e le ho filtrate attraverso le regole del thriller psicologico”.
Aggiunge Carolina Sala, vista nella serie Fedeltà, attrice minuta ed energica allo stesso tempo: “E’ vero che il mio personaggio comunica solo attraverso vetri, quello della finestra e quello del computer. E questo è un tema davvero caldo perché così si perde il contatto umano”.
Girato interamente a Roma nei teatri di posa del Centro Sperimentale, con gli effetti speciali digitali di Edi e lo special make up di Andrea Leanza (entrambi premiati ai David di Donatello 2021), Vetro è una produzione Fidelio e Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video; del team creativo di Fidelio fanno parte anche i soci Valerio Mastandrea e la danzatrice e coreografa Elisa Barucchieri.
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