Ciò che inizia con un inno alla lentezza della costruzione della zampugna, la cornamusa calabrese, si espande in un tour etnomusicologico attraverso terre sconosciute: un’Italia di piccole tradizioni, spesso tramandate solo oralmente. In Canone effimero i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio presentano undici reperti di tradizioni locali giunte fino ai giorni nostri, provenienti da regioni diverse come la Calabria, le Marche, la Liguria e la Sicilia. La loro ricca cultura musicale è misurata da pannelli quadrati che intrecciano paesaggio e abitanti in un’unità in modi sempre nuovi. A più voci, con calma e attenzione, Canone effimero trasmette una transgenerazionalità che consiste nella pratica e nell’apprendimento, nell’ascolto e nella capacità mimetica delle persone. Nonostante il suo legame con la terra, il film è privo di campanilismo nostalgico, che si ubriaca della propria località. Invece, intreccia gradualmente le varie forme locali di fare musica in una rete di possibili controculture. Un film apparentemente anacronistico all’inizio, ma che si rivela radicalmente contemporaneo.
‘Canone effimero’ di Gianluca e Massimiliano De Serio è stato presentato nella sezione Forum della Berlinale 2025.