Un riallineamento sulla Francia a discapito della politica estera sostenuta con grandeur dal suo predecessore Jean-Marie Messier. Così Jean-René Fourtou, il nuovo presidente di Vivendi Universal ha ieri riassunto le sue strategie.
La riorganizzazione del gruppo si concentrerà su Canal+, che ha accumulato un debito di 4.5 miliardi di euro. I consigli di amministrazione del gruppo Vivendi Universal e il Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) hanno approvato le proposte di Jean-René Fourtou di vendere parte degli attivi del gruppo. Le attività dunque saranno d’ora in poi focalizzate sulla Francia e la nuova società si chiamerà Canal+ France. Rimangono nel gruppo, “nell’attesa di una cessione parziale o totale”, come indicato da un comunicato della direzione, le filiali di Canal+ Spagna, Belgio, Polonia e soprattutto Italia. Telepiù è già al centro di negoziati tra Vivendi Universal e l’australiana News Corp. di Rupert Murdoch e la vendita potrebbe essere conclusa entro fine agosto.
Per quanto riguarda il cinema, la società di produzione Studio Canal, creata nel 1996, rimane invece nella nuova struttura, tranquillizzando coloro che temevano che il catalogo del gruppo (oltre 5.000 film) non fosse ricomprato dagli americani.
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