Camusso: film di Vicari parla più di sfruttamento che di precariato

“Ci sono molti modi di leggere questo film, c’è l’amore, la famiglia, le relazioni, la violenza sulle donne e, soprattutto, il lavoro. Ma qui più che di precariato si parla di sfruttamento, che purtroppo c’è ed è diffuso in così tanti contesti che è difficile immaginare”. Così dice all’Ansa il segretario generale della Cgil Susanna Camusso uscendo dalla sala del cinema Barberini a Roma, dopo aver visto in anteprima Sole Cuore Amore di Daniele Vicari in sala dal 4 maggio distribuito da Koch Media.
La protagonista di questo film che lavora tantissime ore in nero e per pochi euro sottolinea la leader Cgil “rappresenta la quotidianità di tanta gente che di fatto rinuncia alla propria vita per un lavoro purché sia. Ma il lavoro dovrebbe essere altro, è realizzazione di sé, è identità e, soprattutto, libertà”.

Il film, racconta il regista Vicari, “è la storia di due donne Eli e Vale che diventano una il welfare dell’altra. Eva fa un lavoro mal pagato e privo di diritti. Vale svolge un lavoro precario. Il vero problema del mondo del lavoro non è l’assenza di diritti, ma è l’assenza di percezione della necessità di avere diritti. E’ per questo che abbiamo invitato il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, a vedere il film in anteprima”.

Per la protagonista Isabella Ragonese: “Il mio personaggio è un esempio di eroina del quotidiano, Eli è una donna che, nonostante le sue difficoltà, risponderebbe sempre sì se qualcuno le chiedesse se è felice”.

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