David 2025, nasce il premio Cinecittà

L'ad Cacciamani annuncia un premio intitolato agli studios di Via Tuscolana per il 70° anniversario del David di Donatello. Cerimonia il 7 maggio in diretta da Teatro 5 e in prima serata su Raiuno con la conduzione di Elena Sofia Ricci e Mika


Cinecittà per il quarto anno è la casa del David di Donatello e da quest’anno, in occasione del 70° anniversario del premio, nasce il Cinecittà David 70, nuovo riconoscimento che andrà a una grande personalità del cinema che proprio negli studi di Via Tuscolana ha costruito la sua carriera. La premiazione il 7 maggio in diretta dal Teatro 5 di Cinecittà in prima serata su Raiuno e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), condotta da Elena Sofia Ricci e Mika, con ospiti prestigiosi, anche musicali. La serata andrà in diretta anche su Rai Radio2 con la conduzione di Carolina Di Domenico.

Qualche numero per questa edizione: 154 i lungometraggi iscritti, 31 diretti da donne, 47 opere prime, 152 documentari, 557 cortometraggi. A questo link trovate tutte le nomination

Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, intervenuta alla presentazione alla Sala Fellini di Cinecittà: “Questo è un anno speciale per un premio importante per il nostro paese perché racconta il nostro cinema, che ha ritrovato gli splendori di un tempo e un respiro sempre più internazionale. Sono tante le pellicole che negli ultimi due anni sono state riconosciute nel mondo, come C’è ancora domani di Paola Cortellesi o Follemente di Paolo Genovese. Credo che sia veramente l’inizio di una nuova era in cui si ricomincia in modo più strutturato a ripensare alle storie, a mettere passione in un’arte che contiene il lavoro di tanti”. Per Borgonzoni questa è anche l’occasione di rilanciare Cinema Revolution. “Siamo arrivati nel 2019 in un momento di forte difficoltà per le sale e ci siamo messi tutti assieme a lavorare per riportare le persone al cinema e soprattutto i giovani. Anche quest’anno tornerà Cinema Revolution, dal 13 giugno al 20 settembre, e Cinema in Festa con i biglietti a 3,50 euro”.

Manuela Cacciamani, ad di Cinecittà, ha spiegato il senso del nuovo premio: “Per il 70º abbiamo pensato, in collaborazione con l’Accademia del David di Donatello, di dare vita a un premio che si chiamerà appunto Cinecittà David 70 e che proseguirà anche in futuro, pensato per un’eccellenza italiana che ha lavorato qui a Cinecittà. Stiamo crescendo e nel 2026 metteremo a terra tutti i lavori iniziati con il PNRR. Io sono qui da meno di un anno, però ci tengo a dire che quello che ho trovato a Cinecittà non è soltanto l’infrastruttura che è diventata sicuramente molto competitiva a livello internazionale, ma un altissimo valore degli operatori e delle maestranze che ci lavorano”.

La presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, sottolinea il prestigio del premio del cinema italiano consegnato per la prima volta il 5 luglio 1956. “Lo scrittore anglo giapponese Ishiguro, autore di un grande libro che abbiamo amato tutti come Quel che resta del giorno, ricevendo il Premio Nobel per la letteratura sottolineò come grandi e floride industrie si ergano intorno alle storie, l’editoria, il cinema, la televisione, il teatro. Ma alla fine tutto si risolve in una persona che racconta a un’altra quello che sente. Il bisogno di storie è un bisogno primario dell’essere umano come quello di nutrirsi o di cercare riparo. Siamo l’unica creatura sulla faccia della Terra che fa questa cosa insolita e bizzarra di raccontarsi storie per cercare di dare un senso al nostro stare al mondo. Quando nasce un bambino, la prima cosa di cui ha bisogno è sicurezza, cibo e amore. Ma subito dopo, quello che chiede è di ascoltare una storia, che è ciò che nutrirà la sua immaginazione e i suoi sogni negli anni a venire, come fa il cinema, la fabbrica dei sogni per eccellenza”.

La presidente dell’Accademia del David di Donatello Piera Detassis ha ringraziato tra l’altro il consiglio direttivo (formato da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti e Alessandro Usai). Quindi ha sottolineato: “La giuria è composta da 1.780 persone. Ha votato il 90% dei giurati, il voto esprime il mondo del cinema e non il mio gusto personale, io ho un solo voto”. Ha poi aggiunto: “Non dovrebbe essere una notizia, ma di fatto lo è, per la prima volta abbiamo tre registe candidate per il Miglior film e la Migliore regia e ci sono anche quattro autrici su cinque per il Miglior documentario (due targati Luce Cinecittà, Duse the Greatest di Sonia Bergamasco e Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, ndr). Colpisce che ci siano, tra i film candidati, tante storie di giovani donne e adolescenti. E’ uno sguardo molto contemporaneo, purtroppo anche molto attuale per i temi toccati come ad esempio la violenza in famiglia, ma ci fa piacere che il nostro cinema colga così bene l’attualità. Infine ci sono molti racconti morali a partire da Berlinguer La grande ambizione“.

Da segnalare anche il cambio della guardia alla conduzione, dopo diverse edizioni con Carlo Conti: Elena Sofia Ricci “una delle attrici più trasversali” e Mika, “sguardo internazionale”, nelle parole dei vertici Rai, sono i presentatori di questa edizione. Elena Sofia Ricci ha inviato da Osaka un saluto: “Faremo una cosa bella e gioiosa per festeggiare il nostro cinema che è amato in tutto il mondo. Anche qui in Giappone! Sono molto emozionata e non vedo l’ora di essere di nuovo a Roma per festeggiare con tutti i candidati e tutti i lavoratori del cinema”.

Il cantautore Mika, dallo studio di incisione, ha aggiunto: “Mi sono innamorato dell’Italia attraverso i film ancora prima di visitarla. Sono felice e onorato di condurre insieme alla splendida Elena Sofia Ricci questa edizione che celebra i settant’anni di un premio così prestigioso e sono molto curioso di scoprire chi sono i candidati che incontrerò al Teatro 5 di Cinecittà”.

Sulla presenza di una serie come L’arte della gioia tra i candidati con ben 14 nomination, risponde Piera Detassis: “Come anche Dostoevskij dei fratelli D’Innocenzo, L’arte della gioia è considerato un film perché è uscito in sala e tra l’altro è rimasto in programmazione per tutta l’estate. Io non vivo questa contrapposizione tra film e serie, per me l’importante è il linguaggio che si usa. Poi sicuramente il cinema è in evoluzione e i regolamenti cambiano di anno in anno”.

Una precisazione arriva da Giovanni Anversa, vice direttore Intrattenimento Prime Time, “quest’anno tutte le categorie verranno premiate sul palco” (il riferimento è all’edizione scorsa, in cui alcuni premi tecnici trovarono uno spazio “minore” suscitando polemiche). Mentre il neodirettore Intrattenimento Prime Time, Williams Di Liberatore aggiunge: “Ci stiamo evolvendo sempre di più in termini di offerta cinematografica di qualità, come abbiamo fatto con Io capitano, Rapito e Il sol dell’avvenire. La tv ha un dovere nei confronti del cinema da cui ha ricevuto molto e deve sottolineare la creatività e l’artigianalità italiana in un panorama di internazionalità”.

 

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07 Aprile 2025

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