Buzz Lightyear tra ‘gender’ e paradossi

Esce il 15 giugno ​il nuovo film Disney Pixar che racconta le origini dell’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story


Esce il 15 giugno  Lightyear – La vera storia di Buzz, nuovo film Disney Pixar che racconta le origini dell’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story, proiettandolo in un’avventura intergalattica. La regia è affidata a Angus MacLane, regista e storico animatore Pixar, vincitore di due Annie Awards, già co-regista di Alla ricerca di Dory (2016). Cura la produzione Galyn Susman, già produttrice di Toy Story: Tutto un altro mondo.

“Il mondo di Buzz mi ha sempre entusiasmato – ha affermato MacLane – In Toy Story sembrava esserci un’incredibile storia, che viene solo accennata, sul suo essere uno Space Ranger e ho sempre voluto esplorare ulteriormente questo mondo. Quindi il mio punto di partenza per Lightyear – La vera storia di Buzz è stato: ‘Qual è stato il film visto da Andy che gli ha fatto desiderare il giocattolo di Buzz Lightyear?’. Volevo vedere quel film. E ora ho la fortuna di poterlo realizzare”.

Nella versione è Chris Evans, il Captain America della Marvel, a prestare la voce al protagonista, mentre  Keke Palmer, Dale Soules e Taika Waititi interpretano un gruppo di ambiziose reclute. Peter Sohn presta la propria voce al robot di compagnia di Buzz, Sox. Il cast di voci include inoltre Uzo Aduba, James Brolin, Mary McDonald-Lewis, Efren Ramirez e Isiah Whitlock Jr. “Ciascuno degli interpreti – dice ancora MacLane – si è subito calato nel suo personaggio, dandoci la possibilità di giocare un po’ durante le sessioni di registrazione. Questo ha portato a una specificità che ha alzato il livello e dato maggiore profondità alle relazioni. È stato un privilegio lavorare con un cast così generoso e di talento”.

La colonna sonora è dall’apprezzato Michael Giacchino.

La promozione per l’uscita in Italia è affidata al cast di doppiatori, nello specifico Alberto Malachino, interprete di Buzz, Esther Elisha nel ruolo di Alisha Hawthorne, comandante e migliore amica di Buzz e Ludovico Tersigni, che è Sox, il suo gatto robot da compagnia.

Ciascuno racconta il suo rapporto con la Disney, a partire da Elisha: “Ogni anno a Natale andavamo in vacanza a Ponte di Legno e io aspettavo che uscisse il film Disney, anche se la prima esperienza è stata traumatica, con Biancaneve. E’ una magia che ogni volta si rinnova”. Malachino è particolarmente orgoglioso perché “la mia prima esperienza Disney è stata proprio Toy Story, potete immaginare come mi sia sentito quando mi hanno detto che avrei dovuto interpretare Buzz. L’altra mia passione è Il re Leone, di cui ho consumato la VHS”. Tersigni ricorda invece “dei libretti con le storie Disney, prima ancora delle VHS. Il mio preferito è Gli Aristogatti. Poi mi piace Il gatto con gli stivali, ma è Dreamworks quindi non dovrei nominarlo oggi!”

Una piccola parte ce l’ha anche la divulgatrice scientifica Astrolinda: “Sono da sempre legata all’ambiente felino – dice – e dunque anche io a Gli Aristogatti. Sono onoratissima di prendere parte a questa operazione. Non sapevo cosa aspettarmi perché non sono una doppiatrice ma solo una studentessa che sogna un giorno di fare l’astronauta, ma ho imparato davvero tante cose”.

Essendo Toy Story una saga sui giocattoli, il secondo giro di domande riguarda proprio i “giocattoli” preferiti e poi magari dimenticati. Elisha ricorda in particolare “una cassetta di Michael Jackson. Per me era proprio un giocattolo, stava nella casa delle bambole insieme alla Barbie e la chiamavo Maicòl, ovviamente”. Per Malachino il miglior amico era un pupazzo di Pippo “che mi difendeva dai mostri e mangiava la verdura al posto mio”. Tersigni cercava “di far andare un pupazzo di Tigro su una motocicletta simile a quella di Valentino Rossi”. Infine Astrolinda confessa di avere ancora in camera “il peluche di un Capriolo, che si chiama semplicemente Capriolo, dormiamo insieme e veglia su di me”.

“L’esperienza formativa – racconta ancora Tersigni – è stata assolutamente preziosa. Ho cercato di dare a Sox la voce di un bambino, lavorando su una dimensione spensierata e sincera”. Per Malachino “il gruppo di lavoro era fantastico. Spesso torno in sala doppiaggio e qui ho speso due mesi con un vocal coach, anche se non c’erano particolari difficoltà tecniche. Serviva trovare il giusto compromesso tra le mie armoniche e quelle del personaggio. Evans dà una caratterizzazione importante, dovevo scurire la voce e lavorare bene sia sui momenti comici che quelli più seri. Sono stato contento di regalare a Buzz tante sfumature. Questi sono veri e propri film, anche se sono realizzati con la tecnica dell’animazione. Ci sono tante sfumature nelle espressioni, tanta mimica e per renderle al meglio bisogna lavorare sodo. E’ il doppiatore che deve stare dietro al film e non il contrario. E’ un film che esprime valori importanti: Buzz è un egocentrico che fa il viaggio dell’eroe capendo il valore della squadra. Siamo tutti troppo abituati a un’ottica da tragedia greca, anche un po’ tossica: io sono uomo, io sono ragazzo, faccio tutto io, mentre invece bisogna saper riconoscere la propria fallibilità e il bisogno che abbiamo degli altri”.

Ci sono poi tematiche importanti, ad esempio quella del gender, con una scena di “bacio” che i dirigenti della Disney avevano inizialmente tagliato e che poi è stata reinserita dopo le proteste degli impiegati. E’ coinvolta nella sequenza Esther Elisha, che da mamma, commenta: “I bambini sono spugne. Loro vedono la realtà e l’amore nemmeno lo mettono in discussione. E’ una cosa naturale quindi credo molto nella battaglia dei dipendenti Disney. E conta anche la rappresentazione, perché bisogna sapere di essere percepiti anche dagli altri oltre che da noi stessi”.

Ad Astrolinda il compito di spiegare un passaggio ‘scientifico’ particolarmente importante: “Nessuno oggetto dotato di massa può avere la velocità della luce, quindi non potremo mai raggiungerla, però possiamo andare a velocità molto elevate e a quel punto accadono due cose: la dilatazione del tempo e la contrazione dello spazio. Altro non è che la relatività Enisteiniana. Per cui il tempo scorre più lentamente e noi possiamo coprire distanze che normalmente non potremmo coprire in tempi molto ridotti. Per questo a Buzz capita di andare in ipervelocità e tornare sul suo pianeta dove il tempo è trascorso in maniera normale, e ritrovare tutti i suoi compagni cresciuti e invecchiati”.

Infine Malachino commenta sul suo rapporto con Massimo Dapporto, doppiatore storico del personaggio di Buzz: “L’ho conosciuto in sala. E’ stato meraviglioso. Me lo aveva segnalato il direttore e me lo ero dimenticato, ma quando me lo sono trovato davanti è stato emozionante, sono legatissimo al film originale e lui era felice di questa nuova voce, mi ha detto ‘largo ai giovani’, ormai sono vecchio. Ma lui ha fatto un lavoro eccezionale, con una dinamica di suono incredibile, e le grandi alternanze tra l’operatività dell’astronauta pronto a tutto e momenti di grande insicurezza. Ho studiato tanto la sua voce. E poi ci ho messo l’originalità perché lui interpretava il Buzz giocattolo mentre io la versione umana”.

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13 Giugno 2022

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