Pinocchio milionario. L’operazione Hollywood del burattino, 960 copie a zonzo per lo Stivale che coprono un terzo del mercato distributivo nazionale, ha prodotto il record annuale assoluto di incassi nel primo weekend di programmazione. Il film di Roberto Benigni, realizzato con 45 milioni di € circa, secondo i dati Cinetel relativi al 60% degli schermi italiani ha già guadagnato 7 milioni e 21mila €. E la cifra è destinata a salire a 9 milioni e 500mila €, con una media per sala di 11mila e 200 €. Un record eccezionale, paragonabile solo a blockbuster stranieri come Il signore degli anelli, Spiderman e Harry Potter.
Insomma il marketing all’americana deciso da Medusa ha fatto centro. La campagna di lancio ha saturato non solo la distribuzione cinematografica nazionale, ma ha invaso il mercato editoriale con nuove versioni della favola di Carlo Collodi, e quello dei giocattoli con burattini parlanti e gadget multiformi. Del resto Pinocchio se le sta inventando proprio tutte: il film ha lanciato la prima proiezione in digitale a Roma, nella sala Metropolitan. Al cinema Arcadia di Melzo (Milano), un altro multiplex dotato di schermi digitali, gli spettatori hanno prenotato i posti fino a giovedì prossimo.
Nel frattempo Vincenzo Cerami, sceneggiatore del film insieme a Benigni, oggi sulla ‘Stampa’, risponde alle critiche apparse nei giorni e denuncia la “crisi del critico”: “Mi trovo davanti a un linguaggio teppistico, gonfio di livori e oscuri veleni contro il film ma anche contro Benigni… Non gli si riconosce neanche il merito di aver mosso le acque, già con La vita è bella, di una cinematografia nazionale allo stato comatoso”. E Cerami conclude: “Ci deve essere qualcos’altro dietro a quei giudizi, qualcosa che ha a che fare con la crisi della sinistra e con la crisi della critica cinematografica. Il senso di appartenenza ad un’élite di specialisti s’è dissolto e ognuno ha pensato e ha scritto con spirito d’improvvisazione”.
Il bambino di legno creato da Geppetto viene difeso anche dalla Commissione della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Secondo la valutazione pastorale, “Pinocchio è una favola senza tempo che Benigni non cambia ma nemmeno piega a banali riferimenti contemporanei, anzi mantiene con decisione sul livello di sogno. Il film è da valutare come positivo, accettabile e poetico per il prevalere delle ragioni del cuore su quelle della mente”.
Ma discorde è il giudizio del pubblico. Secondo le testimonianze raccolte dal ‘Corriere della sera’, “Benigni appaga i bambini ma non gli adulti”. Le più cattive: “Straordinarie fotografia e scenografia, per il resto boccio tutti”, “L’unico momento comico in cui tutti ridono, è la scena in cui a Pinocchio e Lucignolo, il bravo Kim Rossi Stuart, spuntano le orecchie da asino”. Le più entusiaste: “E’ degno di Benigni, merita l’Oscar”; “Era difficile trasformare in film un classico come Pinocchio. Credo che Benigni ci sia riuscito”. La più maliziosa: “Folle e geniale, speriamo che solo che non si monti la testa come le star di Hollywood”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk