Il percorso professionale ed esistenziale di Kim Basinger dimostra che non c’è un unico orizzonte di desideri valido per ogni essere umano sulla faccia della Terra. E che gli individui hanno definizioni diverse di pace e realizzazione. Finché si è soddisfatti del proprio angolo privato e si continua a crescere, imparare e creare nuovi ricordi, può essere quello il sogno realizzato.
Kim Basinger sta vivendo la vita a modo suo negli ultimi anni. Attrice popolarissima nei favolosi ‘80 e nei dolci ‘90, la Basinger è quasi sparita dalle luci della ribalta di Hollywood. E ora che compie 70 anni (l’8 dicembre) sta tranquillamente assaporando una vita appagante lontana dall’obiettivo della telecamera e invece vicina a famiglia, volontariato e una nuova storia d’amore.
La dea dai capelli d’oro nasce in una città il cui nome rimanda subito alla mitologia greca: Athens. Certo la piccola cittadina americana nello stato della Georgia è lontana dalla capitale della cultura del mondo classico, ma la coincidenza è suggestiva.
È poco più che ventenne Kim Basinger quando attira l’attenzione di una prestigiosa agenzia di modelle che la lancia nel mondo delle copertine di riviste patinate e degli spot pubblicitari. Nonostante ingaggi da 1.000 dollari al giorno, l’industria della “bellezza” non ha mai fatto breccia nella cuore della ragazza che viene da Athens.
Ha sempre condannato la vanità del lavoro di modella e disprezzato il fatto di guardarsi allo specchio prima di ogni servizio: “Era molto difficile passare da un ingaggio all’altro e dover sempre fare i conti con il mio aspetto”, ha dichiarato ripensando a quel periodo.
Kim emerge alla fine degli anni ’70 e diventa in poco tempo uno dei volti più familiari di Hollywood. Il primo film nel 1978 è per la Tv: Il fantasma del volo 401. Bastano cinque anni e si ritrova accanto a Robert Redford e Glenn Close ne Il migliore di Barry Levinson, pellicola che la porta alla candidatura ai Golden Globe come “migliore attrice non protagonista”. Subito dopo altro regista cult: Robert Altman che la dirige in Follie d’amore.
È nel 1986 che arriva il successo planetario grazie a due ruoli che la proiettano nella storia del cinema: Elizabeth McGraw nel film cult 9 settimane e ½ di Adrian Lyne e quello di Vicki Vale in Batman di Tim Burton.
Non ha nemmeno 35 anni e il mondo è ai suoi piedi. Tutti la desiderano. Tutti la vogliono. Lei consolida la sua fama con pellicole azzeccate dal punto di vista commerciale: Nadine – Un amore a prova di proiettile, Ho sposato un’aliena e Fuga dal mondo dei sogni su tutti.
Poi alla fine degli anni ’90, Basinger si orienta verso ruoli più indipendenti e contemplativi fino ad agguantare l’Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1998 per la sua interpretazione di una escort nel sontuoso neo-noir L.A. Confidential di Curtis Hanson.
Sembra l’inizio di una seconda carriera, forgiata dal consenso della critica e indirizzata a una traiettoria meno glamour, ma più di sostanza.
Eppure, con l’arrivo del nuovo millennio, la sua visibilità diminuisce notevolmente.
Con l’inizio degli anni 2000 il suo percorso professionale ha preso una direzione diversa e l’entusiasmo per la sua fama è gradualmente diminuito. La sua decisione di ridurre il carico di lavoro è stata una scelta personale o i produttori di Hollywood avevano già perso interesse per lei e avevano iniziato a esplorare altri talenti?
Durante l’intervista rilasciata a Vanity Fair nel 2013, la Basinger parla candidamente della sua traiettoria hollywoodiana, riflettendo sulla natura imprevedibile dell’Industry, nutrendo profonde riserve sull’artificio della celebrità: “Non sono una ragazza da red carpet. Ma amo il lavoro”, è il suo mantra.
Sempre in quella intervista Kim Basinger dichiara di aver sofferto per un po’ di tempo di agorafobia e ansia, che hanno avuto un ruolo nel modo in cui ha affrontato la sua crescente fama. Aveva bisogno di allontanarsi dai riflettori e di affrontare i suoi disturbi dell’umore senza ricorrere a farmaci e sostanze. “Ora mi sveglio e mi godo la vita. Non volevo vivere con le droghe. Volevo affrontare tutto ciò di cui avevo paura”, confessa.
L’attrice ha rivelato che parte del motivo per cui è scomparsa dalle scene è stato quello di proteggere Ireland, la figlia nata dal matrimonio tumultuoso con Alec Baldwin. La sua intenzione era di darle una stabilità e un porto sicuro nelle turbolenze di una famiglia che stava andando a schiantarsi contro beghe legali e reciproche recriminazioni.
Nonostante la decisione deliberata di limitare i suoi impegni, Kim non si è mai ritirata completamente dallo sguardo del pubblico. Nel corso degli ultimi 20 anni, ha mantenuto una presenza costante sia in televisione che al cinema, apparendo in una vasta gamma di produzioni, che vanno da film indipendenti a film di successo come Cinquanta sfumature di nero, 8 Mile e Nice guys.
“È una posizione molto privilegiata in cui trovarsi. Ricevi offerte per tutta la vita. Non si sono mai fermate e sono felice di dire che anch’io tornerò presto sullo schermo”, ha dichiarato alla rivista Vulture nel 2021.
Intanto frequenta il suo fidanzato, l’hairstylist Mitch Stone, da dieci anni e insieme conducono un’esistenza serena in riva al mare, godendo della reciproca compagnia e delle passioni condivise, come quella per le spiagge delle Hawaii.
Nel corso degli anni Basinger ha coltivato la sua inclinazione per la scrittura di storie per bambini, scoprendo che questa attività rappresenta uno sfogo creativo e un mezzo di terapia personale, senza dimenticare l’attivismo ecologico che si manifesta nella collaborazione con quattro gruppi di protezione contro la crudeltà sugli animali.
Mentre attendiamo le sue future imprese professionali, ci sentiamo di applaudire al suo coraggio e alla sua temperanza perché non tutti hanno la determinazione di abbandonare una vita di lavoro costante, successo e fama, in favore di una esistenza più concentrata sull’intimità.
Non resta che farle tanti auguri per i suoi primi, splendidi, 70 anni.
Nel vasto "arazzo" di Hollywood, poche figure hanno intrecciato "trame" tanto diverse e durature quanto Danny DeVito
Negli annali del cinema, l’eredità di Leonardo DiCaprio è già assicurata: una figura senza tempo la cui arte e dedizione hanno ridefinito i confini dell’interpretazione
L'interprete ha saputo dipingere ritratti umani che spaziano dal surreale al realismo sociale, riuscendo a strappare sorrisi e meditazioni con la stessa intensità
Reduce dal successo di Beetlejuice Beetlejuice, che l'ha riportata sotto i riflettori internazionali, l'iconica attrice festeggia il suo 60° compleanno il 30 settembre 2024