VENEZIA – È un ritorno a casa quello di Takeshi Kitano con Broken Rage, presentato Fuori Concorso all’81ma Mostra del Cinema. Innanzitutto, un ritorno a Venezia, dove nel 1997 conquistò il Leone d’oro per Hana-bi fiori di fuoco e nel 2003 il Leone d’argento per Zatoichi, ma anche un ritorno a stili e temi cari al suo cinema e al suo pubblico, che difatti accoglie il “Maestro” giapponese con un calorosissimo applauso ancor prima dell’inizio della proiezione. A 77 anni Takeshi Kitano non siede sugli allori di una grande filmografia acclamata in tutto il mondo. Anzi, lavora come non mai. A poco meno di un anno da Kubi, presentato al Festival di Cannes, passa dal Lido con un’opera breve ma davvero intensa, in cui incrocia registro comico e violenza in un mix che scuote lo schermo.
In appena 62 minuti assistiamo a “Beat Takeshi” – questo il nome del regista quando veste i panni dell’interprete comico – nei panni di un sicario in lotta per la sopravvivenza tra la yakuza e la polizia che vogliono la sua pelle. Il film è diviso in due parti: la prima è seria, enfasi del cinema d’action e thriller, la seconda, invece, una parodia frame by frame di tutto questo. Un’idea geniale che in mano a Kitano diventa poesia delle immagini e gioco libero sul cinema. Il genere yakuza, di cui si prende gioco, Kitano lo conosce benissimo. In 35 anni di carriera l’ha rivoluzionato come nessuno, portandolo alla ribalta ben oltre i confini del paese del sol levante. Con Broken Rage torna dunque a un genere amato, aggiungendo un tocco d’ironia da vero maestro.
“Quando Amazon mi ha chiesto di creare per loro un’opera ho iniziato a lavorare a cuor leggero – ha raccontato a Venezia Kitano – perché pensavo di fare un film non destinato per una sala grande, ma per far divertire gli spettatori in salotto davanti alla tv. Non immaginavo che avrei partecipato a un festival come questo, quindi forse potevo fare meglio, lavorare più seriamente”. L’ironia, al regista creatore anche di un cult tv come Takeshi’s Castle, non è mai mancata, e il suo ultimo film ne è solo l’ultimo esempio. “Ho iniziato la mia carriera facendo lo stand-up comedian – prosegue Kitano – poi però ho fatto il regista, anche se questo tipo di carriera non è ben vista dalla società giapponese, e infatti spesso le mie opere non erano ben viste. Ho ricevuto un responso più positivo sicuramente in Europa e l’ho notato partecipando ai festival internazionali, dove ho percepito questa enorme differenza e ho iniziato ad avere un successo che poi è stato importato in Giappone”.
Parlando del suo nuovo film, Kitano ha parlato dell’importanza di creare una parodia su una storia già conosciuta, necessità che l’ha spinto a dividere in due l’opera per mettere una base su cui poi costruire la propria presa in giro. “Ho pensato “la prima parte annoierà ma la seconda farà divertire”. L’idea era questa però il film è venuto troppo corto e questo è stato un errore”. E sui temi del film aggiunge: “La violenza e la commedia non sono sentimenti distanti, ma rispondono ai nostri sentimenti. La violenza è qualcosa di fisico che procura dolore anche mentalmente. La commedia fa la stessa cosa quando ci fa ridere e coinvolge tutto il nostro corpo. Le due cose sono unite e la sfida per un artista è trovare il modo di esprimerle, nel cinema e nelle arti in generale”.
Nonostante gli applausi, Kitano è certo di non essere soddisfatto del proprio lavoro e con un mix di serietà e commedia, come nel suo film, afferma: “Forse tra le mie opere questo Broken Rage è stato un fallimento”. La reazione della sala stampa, contraria a quanto affermato dal maestro, racconta un regista ancora capace di giocare con il proprio pubblico, e infatti se la ride davanti ai propri fan festanti per il suo ritorno. Broken Rage uscirà nel 2025 in esclusiva su Prime Video.
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