Brass inedito: aiuto di Ivens e amico di Godard

Il documentario 'Istintobrass', inserito in Venezia Classici e diretto da Massimiliano Zanin, offre il ritratto di un artista conosciuto solo per il filone erotico


VENEZIA. Chi è stato l’unico italiano a lavorare per un lungo periodo alla Cinèmathéque Française in stretta collaborazione con il suo fondatore Henri Langlois? E chi è stato il giovane cinefilo scelto dal grande documentarista Joris Ivens come aiuto per uno dei suoi documentari più belli, L’Italia non è un paese povero? E ancora: le prime informazioni sul pensiero di Georges Bataille da chi sono state portate nel nostro Paese?
Da lui, sempre da lui: Tinto Brass, il giovane veneziano che aveva una passione sfrenata per Rossellini, che era uno dei compagni di conversazione preferiti da Godard e Truffaut.
E il documentario Istintobrass, inserito nel programma documentari di Venezia Classici, ci mostra un ritratto a tutto tondo di un talento visivo tra i più straordinari del cinema italiano, reso però famoso non da queste sue capacità ma dalle boutades che accompagnavano le uscite dei suoi film erotici, come “Il culo è lo spettacolo dell’anima”. Brass si è sempre divertito a banalizzare il suo cinema stando al gioco di chi lo considera solo un pornografo, e il documentario di Massimiliano Zanin (suo sceneggiatore di fiducia per tutti gli ultimi film) restituisce al vulcanico Tinto la complessità di un’opera che non può essere ridotta a una serie di luoghi comuni.

Autorevoli gli intervistati: da Gigi Proietti (che esordì proprio grazie a Brass) ad Adriana Asti, da Franco Nero a critici militanti quali Gianni Canova e Marco Müller. Una carrellata che sorprende e diverte, punteggiata dagli interventi pieni di ironia di un regista che è tutto da scoprire.
Naturalmente si parla anche della produzione erotica che tanto ha influito sulla sua fama. Dal successo internazionale La chiave, con Stefania Sandrelli sempre nuda a interpretare il personaggio pensato da Jun’ichirō Tanizaki nel suo famoso romanzo, fino a quel Caligola, sceneggiato da Gore Vidalche segnò lo scontro totale fra il regista, che ritirò la firma, e il produttore Bob Guccione che sulle donne nude aveva costruito la sua fortuna, essendo l’editore di “Playboy”.

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31 Agosto 2013

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