VENEZIA – Il valore della filiera e l’impatto internazionale sono le tematiche da cui ha preso spunto l’incontro tra CNA e DG Cinema, che si è svolto nel pomeriggio presso l’Italian Pavilion, alla presenza dei rappresentanti della Confederazione e del Ministero, in particolare la sottosegretaria con delega al Cinema, Lucia Borgonzoni, e il direttore Nicola Borrelli.
“Pensiamo che questo intervento possa diventare strutturale in maniera annuale” – ha detto, aprendo l’incontro, Ivan Olgiati, coordinatore CNA Cinema e audiovisivo Emilia Romagna. “CNA, nata 70 anni fa, è uno dei principali corpi intermedi a livello internazionale, aggrega categorie di imprenditori con esperienze comuni e cerca di trasmetterle alle istituzioni e alla politica. Da dicembre scorso, CNA ha deciso di investire nel prodotto audiovisivo. È stato costruito un esecutivo nazionale, affinché ogni singola Regione abbia un portavoce sul territorio. Toscana e Lombardia sono un pò più avanti di altre”.
Parole che raccoglie il DG Cinema Nicola Borrelli, illustrando lo stato dell’arte del lavoro della Direzione, anche alla luce della nuova Legge Cinema: “Qualche giorno fa, abbiamo presentato i dati numerici del cinema italiano, che rafforzano l’opinione per cui è necessario intervenire per invertire una rotta che non piace a nessuno. La nuova Legge è operativa da qualche settimana, lo scorso anno è stato dedicato alla scrittura dei decreti attuativi: tutti i bandi sono stati emanati con relative istanze. Il decreto del dicembre 2017, nel ‘gergo’: Gli obblighi di investimento delle tv, anche a carico dei servizi on demand è una questione per cui noi non dobbiamo aspettare la direttiva europea, l’abbiamo già recepita; i primi a chiedere la ridefinizione sui media audiovisivi siamo stati noi durante la presidenza italiana in Europa, nel secondo semestre 2014. Entro un paio mesi dovremmo avere una bozza di decreto per rendere operativo l’obbligo d’investimento per gli over the top del settore, che entra in vigore da gennaio 2019. Scrivere bene quei decreti è importante per definire le modalità per investire in coproduzione, piuttosto che, per esempio, in preacquisto: con questi decreti si possono fare delle scelte. La valutazione attualmente è nelle mani della sottosegretaria Lucia Bergonzoni”.
Quest’ultima, senatrice con delega al Cinema, ha preso parola dichiarando subito che “anzitutto dobbiamo trovare un punto che unisca tutti noi che circuitiamo intorno all’audiovisivo. Noi italiani abbiamo la creatività che nessun altro ha al Mondo, oltre la grande Storia del cinema, un passepartout universale. Primo punto sono le sale: che sono anche dei presidi sociali, che vanno tutelate come punto di incontro e condivisione, va fatto passare il concetto dell’esperienza-cinema. Dall’altra parte chiederemo ai distributori di remare nella nostra direzione: la possibilità di avere una programmazione diversificata aiuterebbe molto le sale. Così come il discorso della stagionalità: non è possibile che d’estate, solo in Italia, si blocchi il cinema. Sulle finestre, poi, abbiamo deciso che ci piacerebbe assistere ad un’autoregolamentazione, con il Ministero garante naturalmente: se non ci sarà, saremo costretti a dover intervenire. C’è intenzione di far partire un progetto dei Beni Culturali per far fare esperienze virtuali, coadiuvando per esempio un disabile nel ‘salire’ sulla Torre di Pisa”.
Queste le proposte, la determinazione, l’apertura collaborativa della senatrice Bergonzoni, che sono state accolte anche da Gianluca Curti, portavoce nazionale del CNA, che ci tiene a “dare atto alla DG Cinema del lavoro molto complesso fatto fino ad ora. È ottimo quanto detto dal direttore Borrelli e apprezzabile il pragmatismo concreto della senatrice: il 30% delle nuove produzioni dovranno andare a finire nelle pance di queste over the top e 30% sono somme enormi, dando così il via ad una crescita del nostro settore. Sinceramente sono colpito e contento dei vostri interventi perché sento percepibile il vostro interesse reale”.
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