Per la 38ª edizione, il Bolzano Film Festival Bozen (BFFB) porta sul grande schermo il meglio del cinema internazionale e accoglie ospiti di spicco nel cuore del capoluogo altoatesino. Festival dal forte carattere multilingue, situato in una regione di confine ricca di storia, il BFFB dedica particolare attenzione a ciò che succede al di là del confine e mantiene uno sguardo attento sulla produzione cinematografica locale. Al centro della sua programmazione vi è spesso il racconto delle minoranze, siano esse linguistiche, politiche o sociali.
Vincenzo Bugno, direttore artistico del festival dal 2023, descrive così l’identità del BFFB: “Il progetto del festival continua a entusiasmarmi. Lo chiamo progetto perché un festival come il BFFB deve essere considerato un organismo in continua evoluzione, radicato in un’identità locale e nazionale che dialogano costantemente tra loro. È un festival che appartiene al tessuto culturale della città e della regione e che non sottovaluta mai il proprio pubblico. Al tempo stesso, si inserisce in un più ampio ecosistema cinematografico, attento alle idee, alle dinamiche e alle esigenze dell’industria, delle sue professioni e delle sue tecnologie. Inoltre, riconosce la storia del cinema come parte integrante del nostro passato, presente e futuro.”
Il BFFB 38 prenderà ufficialmente il via venerdì 4 aprile con la prima italiana del lungometraggio d’esordio della regista slovena Urška Djukić Little Trouble Girls (Kajti Je Deklica). Il film in concorso al festival e vincitore del premio FIPRESCI nella sezione Perspectives al 75° Festival di Berlino, racconta la storia di Lucija, una timida sedicenne che entra in un coro femminile e stringe amicizia con la spigliata Ana-Marija. Durante un ritiro in un monastero, l’interesse di Lucija per un restauratore mette alla prova il loro legame e la porta a esplorare la propria identità e sessualità.
Il film, girato tra Cividale del Friuli e il Natisone, vede la partecipazione di un cast internazionale ed è stato realizzato con il sostegno di diverse case di produzione europee e sarà distribuito in Italia da Tucker Film. Urška Djukić, già vincitrice di un César per il cortometraggio Granny’s Sexual Life, firma una pellicola che affronta con sensibilità il passaggio all’età adulta.
A chiudere il festival il 14 aprile sarà la tragicommedia Marianengraben (La fossa delle Marianne) di Eileen Byrne, un road trip che accompagna il pubblico attraverso il lutto e l’elaborazione del dolore verso nuove prospettive. Il film, coprodotto da Albolina (Bolzano) insieme a Samsa Film (Lussemburgo) e Film AG (Austria) e finanziato dall’IDM Film Commission Südtirol, sarà distribuito in Italia da Trent Film dal 24 aprile.
Quest’anno, i Premi alla carriera del Bolzano Film Festival Bozen, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano, saranno assegnati all’attrice Alba Rohrwacher e al regista Christian Petzold.
La sezione RealeNonReale propone un ulteriore programma di documentari, forma cinematografica sulla quale è necessario posare uno sguardo insistente, considerando la qualità dell’immensa produzione e l’impatto di queste opere che ci mettono in immediato contatto con l’universo intorno a noi.
L’intelligenza artificiale come macchina da presa sarà invece al centro del lavoro di Alexander Kluge, maestro del cinema nato nel 1932 a Halberstadt. Il regista presenterà a Bolzano il suo primo e il secondo lungometraggio basati sull’IA, Cosmic Miniatures (2024) e Primitive Diversity (2025), entrambi viaggi ironici e divertenti attraverso la storia e il futuro della tecnologia dell’immagine, della politica e delle imperfezioni umane.
Un altro momento imperdibile sarà la proiezione integrale della trilogia Sex, Love, Dreams di Dag Johan Haugerud, recentemente premiato con l’Orso d’Oro alla Berlinale per Dreams, in collaborazione con la casa di distribuzione WANTED. Per la prima volta, il pubblico di Bolzano avrà l’opportunità di vedere l’intera trilogia e di incontrare dal vivo il regista norvegese.
Minoranze, lingue, conflitti sono contenuti che si rispecchiano spesso anche nell’ambito del Concorso BFFB38, aperto alle forme documentarie e alla finzione. Sei le opere prime di una selezione di 13 film in concorso con numerose prime italiane e una prima mondiale.
My Boyfriend El Fascista di Matthias Lintner festeggerà al BFFB la sua prima mondiale. Sullo sfondo delle Alpi, il film racconta la complessa relazione tra Matthias, un regista di sinistra, e Sadiel, un attivista cubano disilluso dal comunismo, il cui spostamento verso ideologie di destra mette alla prova il loro legame e i loro ideali. April di Dea Kulumbegashvili riporta invece lo sguardo sulla Georgia, con un racconto denso di tensione emotiva e sociale attraverso la figura dell’ostetrica Nina. La ricerca identitaria è il filo conduttore in Viet and Nam di Truong Minh Quý, film nominato per la Queer Palm a Cannes, che esplora il Vietnam contemporaneo attraverso una storia d’amore. Hanami di Denise Fernandes è un viaggio poetico attraverso lingue e culture diverse, dal creolo capoverdiano al giapponese, al francese e all’inglese. Al Mosta’mera (The Settlement) di Mohamed Rashad esplora le dure realtà del lavoro minorile, del peso delle responsabilità familiari e delle ingiustizie sociali nel contesto operaio di Alessandria. Riefenstahl di Andres Veiel, si confronta con il passato e la complessità della figura storica controversa di Leni Riefenstahl e il suo rapporto con il regime nazista. Il film ibrido Wind, Talk to Me di Stefan Djordjevic racconta il legame eterno tra madre e figlio. Yunan di Ameer Fakher Eldin intreccia le realtà arabe e tedesche, offrendo una riflessione profonda sul conflitto fra l’appartenenza e l’estraneità. Moon di Kurdwin Ayub mette in luce le limitazioni mentali e sociali imposte alle donne tra Europa e Medio Oriente. Balentes di Giovanni Columbu riporta la lingua sarda sul grande schermo, mentre Come la notte di Liryc Dela Cruz ci racconta in lingua tagala e bianco e nero le eridità del colonialismo. Pfau (Peacock) è la satirica tragicommedia di Bernhard Wenger che ci racconta il delicato equilibrio tra adattamento e la ricerca di sé. Infine, il film d’apertura Little Trouble Girls (Kajti Je Deklica) di Urška Djukić ci immerge nel mondo dell’adolescenza e nelle prime esperienze di scoperta della propria identità sessuale. (C.DA)
Little Trouble Girls di Urška Djukić e Marianengraben di Eileen Byrne saranno i film di apertura e di chiusura del 38° Bolzano Film Festival Bozen. Annunciato anche l'omaggio ad Alexander Kluge
L'attrice italiana e il regista tedesco riceveranno i Premi d'Onore alla Carriera durante il 38° Bolzano Film Festival Bozen, in programma dal 4 al 13 aprile 2025