Bobulova madre problematica a suon di pop

E’ l’unico lungometraggio italiano alla SIC – Settimana Internazionale della Critica Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire


VENEZIA – E’ l’unico lungometraggio italiano alla SIC – Settimana Internazionale della Critica Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire, produzione CSC production con Rai Cinema, storia d’amore e del difficile rapporto tra una madre (Barbora Bobulova) che è stata una cantante famosa negli anni ’90 e ora si ritrova sola e in declino, e un figlio (Alessandro Piavani) che la ama visceralmente, forse anche troppo, tanto da accennare alla morbosità del Mommy di Xavier Dolan.

Nel cast ci sono anche Massimiliano Gallo e Federica Sabatini.

“Qui però – spiega la regista – non c’è una tragedia alla base. Anzi, il film parte come una commedia. Dolan mi piace moltissimo ma non posso dire di essermi ispirata a quel film. Non ci sono scandali, c’è solo un rapporto di propensione dell’uno verso l’altra, una particolare sensualità, un modo diverso di approcciare il tatto, ma per i protagonisti, Bruno e Isabella, non c’è niente di fuori dal comune. Naturalmente è lontano dall’immaginario comune del rapporto tra madre e figlio, e probabilmente sarebbe messo sotto giudizio. Volevo che questa tensione fosse sottile e non invadente. Bruno vive in funzione di sua madre, della sua musica, di quello che vuole fare lei, ma per me non c’è altro. Chiaramente, lo spettatore è libero di interpretare”.

La regista, esordiente, si è diplomata nel 2016 al CSC: “Il soggetto unisce le mie due passioni, musica e immagine – continua – è il mio primo grande budget e anche un’occasione. Un po’ di timore ce l’ho, ma ho lavorato con grande libertà e questa fortuna viene da chi ha lavorato bene ancora prima di me”. E’ un concetto che ricorre anche nel film. “A cinquant’anni non si può continuare a dare la colpa dei nostri sbagli ai nostri genitori”, dice uno dei personaggi. “E’ vero – commenta Gallo – non si può negare che chi siamo oggi sia espressione di quello che siamo stati ieri e in questo i genitori hanno un ruolo fondamentale, ma arriva un momento, un’età, in cui devi capire che anche loro sono persone normali e non super-eroi. Li devi perdonare e andare avanti. Una storia universale in cui tutti si possono riconoscere”. “Bruno – commenta Piavani – non pensa che esista un mondo al di fuori di sua madre e non sa di potersi definire al di là di lei come essere umano, finché non incontra una ragazza che gli apre gli occhi”.

Si tratta di Arianna, il personaggio di Sabatini, che commenta “quando il figlio capisce che il genitore è una persona prende coscienza e smette di cedere a loro la responsabilità della propria vita. Si può e si deve fare”. “Fare la cantante era un mio sogno – racconta Bobulova – da piccola rubacchiavo i vestiti di mia madre e fingevo di essere una grande star. Mi sono tolta uno sfizio anche se non ho grosse velleità. Credo che il successo significhi qualcosa di diverso per ciascuno di noi”.

Il film, girato tra Ferrara e Comacchio con il sostegno della Emilia Romagna Film Commission, vale il premio Soundtrack Star – Musica & Cinema di SNGCI e SIAE al compositore Matteo Buzzanca e alla stessa Bobulova.

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01 Settembre 2018

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