‘Blonde’ in testa ai film più visti di Netflix, ma crescono le accuse sui social

Blonde, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2022 (qui il nostro articolo da Venezia), salta in testa ai film più visti su Netlix, che lo ha reso disponibile dal 28 settembre. Sui social – e specialmente su Twitter – l’accoglienza non è stata delle migliori, con molti utenti che hanno definito il film in cui Ana de Armas interpreta Marilyn Monroe come “sessista”, “crudele” e “uno dei film più destabilizzanti mai realizzati”.

Tra le critiche più dire, quelle di Steph Herold (@StephHerold su Twitter), una ricercatrice sull’aborto all’Università della California, che ha così commentato il film:

“Ho avuto l’estrema sfortuna di guardare Blonde su Netflix la scorsa notte e lasciatemi dire che il film è così anti-aborto, così sessista, così sfruttatore. Non posso consigliarlo meno di così. Non guardatelo. In particolare le scene dell’aborto sono terribili, ma lo è tutto il film.”

Il thread di Herold continua per undici tweet nei quali, in modo molto accurato, spiega quali sono, a suo vedere, le problematicità di questo film in relazione, come visto, alla rappresentazione dell’aborto e allo sfruttamento di una figura fragile come quella di Marilyn Monroe.

Il regista Andrew Dominik, prima ancora che la polemica montasse sui social, aveva già risposto in un’intervista all’accusa di aver realizzato un film che contenesse un messaggio antiabortista, smentendo questa tesi. Il tema è particolarmente caldo in questo momento, soprattutto negli Stati Uniti dove si è fortemente riaccesa la polemica a causa di alcune sentenze dalla Corte suprema che ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade. “Le persone sono preoccupate per la perdita della libertà, e lo sono anche io, ovviamente. Ma a nessuno sarebbe fregato niente se avessi fatto questo film nel 2008, e probabilmente a nessuno interesserà tra quattro anni. Ci sono queste polemiche solo per tutto quello che sta succedendo adesso” ha dichiarato Andrew Dominik.