Cosa si nasconde nel passato di Natasha Romanoff, alias Vedova Nera? Quali sono i fantasmi con cui deve fare i conti ancora oggi? A svelare questi interrogativi è l’ultimo film targato Marvel Studios Black Widow, diretto dall’australiana Cate Shortland, e con protagonista Scarlett Johansson, che ormai da oltre dieci anni interpreta la supereroina degli Avengers, un tempo spia e assassina del Kgb.
Il film, inserito nella Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel, si colloca dopo gli eventi di Captain America: Civil War del 2016, e arriverà nelle sale dal 7 luglio e in streaming su Disney+ (con accesso vip) dal 9.
Quando viene alla luce un pericoloso complotto, Vedova Nera è chiamata ad affrontare il lato più oscuro del suo passato e le relazioni che si è lasciato alle spalle, inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla.
“Abbiamo iniziato a parlare della possibilità di girare il film durante le riprese di Avengers: Infinity War (del 2018) – ha raccontato la Johansson, durante la presentazione mondiale del film su Zoom – Sapevamo già quale sarebbe stata la fine di Natasha. Qui deve risolvere il trauma del suo passato e andare avanti nella sua vita”.
“Abbiamo voluto raccontare cosa è successo a Natasha come individuo. La ritroviamo completamente sola – ha aggiunto Shortland – Ma il film doveva essere anche divertente, come una giostra del luna park. Il trauma del suo passato non la doveva trascinare verso il basso”. “C’è un lungo periodo della sua vita che non conosciamo, e che non riguarda solo la sua infanzia – ha spiegato poi il produttore Kevin Feige – Un periodo che ci fa scoprire qualcosa di più sul suo passato e sul suo presente, e dava un accenno del suo futuro”.
Secondo la Johansson, per cosa verrà ricordata Natasha dai fan della Marvel? “Per la sua integrità. Non ha paura di ammettere quando ha torto. È accattivante per questo. È curiosa verso se stessa e gli altri – ha risposto la star americana, 36 anni – Qui per la prima volta è davvero sola, mentre è sempre stata parte di qualcosa di più grande. Improvvisamente una persona, che proviene dal suo passato, ha bisogno di lei e questo la destabilizza. Ma è bello vederla così”. La persona del suo passato è la “sorella” Yelena, con il volto di Florence Pugh, un’altra Vedova Nera. Il loro incontro avviene con un combattimento tutto al femminile molto umano, più che tra supereroine.
“Fin dall’inizio è chiaro che c’è una connessione forte tra loro. Yelena è quella sorella minore meravigliosamente fastidiosa che dice tutte le cose fuori luogo ma con i tempi giusti”, ha detto l’attrice britannica 25enne. Nel film Yelena prende in giro quella che è diventata la posa iconica di Black Widow durante i combattimenti. “Ho impiegato 10 anni a costruirla con un tale peso e in pochi secondi me l’ha distrutta”, ha detto scherzando la Johansson.
Tra le donne forti, fragili e complesse del film ce n’è una terza: Melina. E a interpretarla è Rachel Weisz ”Adoro le storie di donne dirette da donne, e anche recitare al loro fianco”, ha detto Rachel Weisz, che con questo ruolo debutta nell’universo Marvel. L’attrice premio Oscar ha definito il suo personaggio “inusuale. Non ha assolutamente il senso dell’umorismo, ma è questo a renderla divertente”. Infine, nel cinecomic c’è Alexei, ossia The Red Guardian, impersonato da David Harbour, un personaggio che alterna serietà a comicità. “È il risultato delle scelte che ha fatto – ha detto Harbour – Pensa di essere l’eroe e vive una realtà tutta sua. La commedia stessa viene fuori dal gioco che si è costruito per difendere il suo rimorso”.
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