Biografilm Festival, a Bologna dal 7 al 17 giugno 2024 e visibile in tutta Italia sulla piattaforma streaming MYmovies ONE, raggiunge il traguardo della ventesima edizione con un ampio programma che comprende i più interessanti titoli di cinema documentario e biografico italiano e mondiale. Venti di vita sospingono il Festival che dal 2005 punta sul racconto di vita per stimolare riflessioni universali partendo dal particolare. Per vent’anni, storie di vita grandi e piccole hanno appassionato il pubblico, portando emozioni e riflessioni sulla complessità dell’attualità. Nel 2024, Biografilm continua a proporre il meglio del cinema di qualità, ancora una volta valorizzando la potenza delle biografie e dello sguardo autoriale sul nostro mondo. Sono 77 i film in programma alla presenza di registi, interpreti e produttori ad accompagnarli nelle otto sezioni della Selezione Ufficiale del Festival, 58 anteprime di cui 19 anteprime mondiali. 28 le opere prime e seconde, 12 delle quali concorrono ai premi Hera “Nuovi Talenti” nelle sezioni Concorso Internazionale e Biografilm Italia.
I direttori artistici di Biografilm Chiara Liberti e Massimo Benvegnù: “Siamo davvero felici di celebrare a vent’anni dal suo inizio, un luogo per noi speciale: Biografilm, un festival dove affidarsi ad una selezione di storie che ci regalano prospettive e profondità di campo, attualità e tematiche universali, una comunità dove scoprire e riscoprire, approfondire, viaggiare, conoscere, allargare il perimetro del nostro cuore e intraprendere dialoghi – in mezzo al rumore spesso assordante dei media che ci circondano”.
“Sosteniamo con orgoglio e convinzione un appuntamento internazionale che ogni anno sa sorprendere con le decine di storie e biografie in concorso” ha dichiarato Serena Morgagni, responsabile della Direzione Communication di BPER. “Il cinema è un’arte, che sa stupire, emozionare, far riflettere e creare un forte senso di comunità. Siamo da sempre vicini al mondo della cultura e in ambito cinematografico numerosi sono stati gli impegni al fianco di manifestazioni di rilievo. Basti pensare al sostegno a iniziative come la Biennale del cortometraggio di Vicenza, Sotto le stelle del Cinema a Bologna, Ischia Film Festival, Le Sere dei Mercanti a Milano”.
“Anche per l’edizione 2024, il Gruppo Hera, in qualità di Premium Partner, sostiene il Biografilm Festival. È la conferma del valore che riconosciamo a questo appuntamento ormai consolidato che compie vent’anni ed è fra i più importanti del territorio. La sua capacità di intrecciare pellicole di qualità, documentari e narrazioni ibride, dando voce a espressioni artistiche che hanno viaggiato per il mondo, apre lo sguardo a riflessioni profonde – afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Hera – su temi universali come la complessità dell’attualità, partendo dalle storie di vita. Siamo poi particolarmente orgogliosi di supportare la manifestazione anche nel suo percorso di sostenibilità ambientale: le buone pratiche già attuate nelle scorse edizioni hanno contribuito a fare del Biografilm il primo festival cinematografico in Emilia-Romagna a ricevere l’attestazione ‘green’ da parte di ARPAE”.
Tra i tanti ospiti di questa edizione anche il produttore indipendente Ted Hope, il fotografo Joel Meyerowitz, l’attore Micha Lescot, la regista candidata all’Oscar Kaouther Ben Hania, l’attrice Talia Ryder, l’attrice Barbara Ronchi, il regista e sceneggiatore Thomas Cailley, l’attrice Nine D’Urso, l’attore Benjamin Lavernhe, la regista Malgorzata Szumowska, l’autore e regista Massimo Coppola, il cantautore Andrea Lazlo De Simone, l’artista JDL, gli attori Valerio Lundini e Edoardo Ferrario, lo scrittore Carlo Lucarelli, il cantautore e attore Luca Chikovani.
I luoghi del festival sono il Cinema Lumière e il DAMSLab in piazzetta P. P. Pasolini, il Biografilm Hera Theatre | Pop Up Cinema Arlecchino in via delle Lame, il Biografilm Hera Theatre | Pop Up Cinema Jolly 4K in via Guglielmo Marconi, e il chiostro del complesso di Santa Cristina “Della Fondazza” in piazza Giorgio Morandi.
Biografilm si apre venerdì 7 giugno con l’anteprima italiana di Hors du Temps di Olivier Assayas dopo l’anteprima mondiale in concorso alla Berlinale 2024. Il film – il più autobiografico nell’insieme delle opere di Assayas – ci porta nella campagna francese all’inizio della pandemia, dove due fratelli con le rispettive compagne trascorrono “fuori dal tempo” il periodo di isolamento. Il regista presenterà il film in sala e riceverà il Celebration of Lives Award.
La serata di premiazione sarà invece domenica 16 giugno con l’anteprima italiana di Turn in the Wound di Abel Ferrara, presente in sala. Un documentario poetico sull’esperienza della guerra in Ucraina che ricerca il senso profondo della sofferenza. Nel film, Patti Smith canta e interpreta le parole di Artaud, Daumal e Rimbaud, e la sua voce si unisce a quelle dei soldati e di quanti vivono nelle zone di combattimento. Ne emerge una profonda riflessione emotiva sull’anelito alla libertà di fronte alla violenza.
Il Concorso Internazionale, attraverso dieci ritratti che raccontano l’io, dà spazio a dieci delle più recenti e notevoli produzioni di documentari da tutto il mondo, mentre Biografilm Italia presenta un’ambita selezione dei dieci più interessanti documentari di produzione e co-produzione italiana. Contemporary Lives propone nuovi e inconsueti sguardi su tematiche contemporanee e universali grazie ad una selezione che concentra lo sguardo su storia di comunità e collettività. Biografilm Art & Music raccoglie opere dedicate a chi porta nelle nostre vite la luce della creatività. Beyond Fiction – Oltre la finzione, la sezione dedicata a fiction e film ibridi, punta a spingere il confine tra finzione e documentario. Nella sezione Eventi speciali una varietà di opere cinematografiche che spaziano tra diversi generi, culture e linguaggi, creando un mosaico della produzione cinematografica contemporanea. Biografilm 2024 ospita anche l’Omaggio al cinema catodico di Paolo Caredda, compianto regista, scrittore e membro di una generazione che affonda le radici nelle atmosfere degli anni Novanta. Inoltre, ritorna la collaborazione con FMAV Fondazione Modena Arti Visive, preziosa iniziativa attraverso la quale il Festival offre l’occasione di vivere un’esperienza esclusiva insieme a Giovanni Troilo, regista e fotografo attivo nel mondo cinematografico, televisivo e editoriale, con il progetto Vivi Biografilm con Giovanni Troilo, che lo vedrà protagonista con due appuntamenti il 13 e 14 giugno.
Tornano anche i Celebration of Lives Awards, i premi che Biografilm assegna alle persone che con le loro vite e operato hanno impresso un segno importante nella storia contemporanea. Il premio verrà assegnato al produttore indipendente Ted Hope, alla produttrice e regista Vanessa Hope e al regista Olivier Assayas.
Biografilm 2024 prosegue la tradizione di riservare uno spazio speciale al rapporto tra cinema e letteratura con la Playlist Cinema e Letteratura | BPER che raccoglie 5 film in dialogo con la letteratura che ci portano in un viaggio nel mondo di autrici ed autori del panorama italiano ed internazionale: Helke Sander: Cleaning House di Claudia Richarz sulla regista e attivista radicale protagonista del nuovo cinema tedesco Helke Sander, Isabelle Stengers: fabriquer de l’espoir au bord du gouffre di Fabrizio Terranova sulla poliedrica filosofa belga Isabelle Stengers, Mixtape La Pampa di Andrés Di Tella sull’enigmatico Guillermo Enrique Hudson, gaucho argentino diventato scrittore inglese, Il piano segreto di Ruben Monterosso e Federico Savonitto su Michele Perriera, autore eretico e voce solitaria del teatro italiano, e La Storia il romanzo dello scandalo di Silvia Luzi, ritratto di Elsa Morante e della sua opera immortale.La premium partnership di BPER si esprime inoltre attraverso il naming del premio Best Film BPER Award al miglior film della sezione Biografilm Italia.
Percorsi tematici
Biografilm è uno spazio vivente e di interazione, fatto di documentari, film biografici, autobiografici, ibridi e storie di vita. Uno spazio che mira alla crescita, alla conoscenza e al dialogo, cercando di essere libero, democratico e senza distinzioni. Superando confini geografici, di genere e di formato, i film in programma anche quest’anno invitano a porsi domande sul presente e sul proprio ruolo nella società. Per raccontare al meglio l’ampia selezione di titoli proposti, tornano a essere delineati percorsi tematici indicati nel programma del festival con alcuni hashtag. #corpipolitici traccia un percorso in cui protagonista è sempre il corpo come soggetto politico situato nel mondo e che partecipa alla società, nel tentativo di affermare i diritti sociali e civili delle persone.
Stray Bodies – Corpi erranti di Elina Psykou un viaggio on the road attraverso l’Europa, sui diritti delle donne all’autodeterminazione del proprio corpo. Another Body di Sophie Compton e Reuben Hamlyn racconta la ricerca di risposte e di giustizia da parte di una studentessa universitaria che scopre una pornografia “deepfake” su se stessa che circola in rete. ... ned, tassot, yossot di Brigitte Weich esamina con discrezione le strutture di controllo in una dittatura come la Corea del Nord, aggiungendo profondità all’immagine spesso un po’ grottesca di questo Paese. The Kyiv Files di Walter Stokman fa riflettere sull’importanza dei diritti civili narrando tre storie emerse dall’ex archivio del KGB a Kyiv, reso pubblico nel 2017, quando gli ucraini hanno avuto accesso ai loro dossier personali dell’era sovietica.
L’ultima isola di Davide Lomma è la straordinaria storia di otto amici che si ritrovano casualmente coinvolti in uno dei più tragici naufragi di migranti sull’isola di Lampedusa. L’Évangile de la révolution di François-Xavier Drouet racconta la rivoluzione in America Latina, vissuta come se fosse l’avvento del Regno di Dio sulla terra. Teaches of Peaches di Philipp Fussenegger e Judy Landkammer presenta l’artista Peaches, icona femminista, in una miscela di gemme d’archivio e riprese avvincenti del suo tour. Les Filles d’Olfa di Kaouther Ben Hania è un viaggio intimo fatto di speranza, ribellione, violenza, passaggio generazionale e sorellanza nella vita familiare della tunisina Olfa e delle sue figlie. L’Abbé Pierre – Une Vie de combats di Frédéric Tellier ci fa conoscere Henri Groues, fondatore di Emmaus e umanista pronto ad aiutare i più bisognosi che ha lasciato il segno con il nome di Abbé Pierre. Woman of di Małgorzata Szumowska e Michał Englert è il racconto epico della lotta di Aniela Wesoły per affermare la propria identità di donna trans in Polonia. Il frastuono e il silenzio di Giampaolo Penco legge il capitolo finale della vita di Toni Negri, filosofo e tra i maggiori teorici del marxismo operaista, fondatore di Autonomia Operaia, considerato in Italia “il cattivo maestro” degli anni di piombo, scomparso a 90 anni a Parigi che gli dette asilo sotto l’ombrello politico della “dottrina Mitterand”. Reas di Lola Arias, in parte documentario, in parte musical, parla di comunità e di legami in grado di mantenere viva la speranza in un luogo di violenza. Lettre à ma fille depuis le pays des femmes di Silvia Staderoli è una cronaca di momenti di vita e incontri con donne impegnate nella lotta alla violenza di genere, tra cinema, confessione e letteratura.
#scelgochisono ci guida attraverso storie di affermazione dell’identità e autodeterminazione, lotte per la scelta autonoma e responsabile su di sé, ricerca dell’autenticità possibile e della vita desiderata, percorsi di vita che sono anche traiettorie di consapevolezza e aderenza ai propri ideali. Lui semplicemente io di Matteo Parisini è una storia vera sull’importanza di conoscersi mettendosi nei panni degli altri e sulla valorizzazione della bellezza come espediente educativo. Romina di Valerio Lo Muzio e Michael Petrolini è una storia di riscatto nel quartiere bolognese Bolognina, che ci ricorda la crucialità dello sport come presidio nelle periferie. Marching in the Dark di Kinshuk Surjan ci fa conoscere la lotta di Sanjivani nell’India rurale, dopo il suicidio del marito agricoltore, per ritrovare la sua voce e aprirsi con cautela la strada verso il futuro. Invisible Nation di Vanessa Hope getta uno sguardo intimista e urgente sulla presidente di Taiwan (2016-2024) Tsai Ing-wen, e sulle responsabilità di chi guida uno Stato stretto tra spinte contrastanti. The Lost Notebook di Ida Marie Gedbjerg Sørensen scava nell’identità di una famiglia ungherese composta da tre generazioni di cinefili, unite dal desiderio di fuga e da una cultura cinematografica scomparsa. Being Ola di Ragnhild Nøst Bergem è un ritratto delicato di un giovane eccezionale che mette tutto il suo cuore nella lotta per l’uguaglianza, l’accettazione e l’indipendenza. Agent of Happiness di Arun Bhattarai, Dorottya Zurbó ci porta in Bhutan a conoscere uno degli agenti incaricati dallo Stato della misurazione della felicità della popolazione.
The Roller, the Life, the Fight di Elettra Bisogno e Hazem Alqaddi è un’immersione nei due mondi dei registi che conoscono se stessi attraverso la macchina da presa e Life Is Beautiful è la storia di come il regista Mohamed Jabaly ha lottato per i suoi diritti di palestinese e di cineasta, quando è rimasto bloccato in Norvegia per circostanze indipendenti dalla sua volontà. Due film, del concorso Biografilm Italia il primo, del Concorso Internazionale il secondo, che raccontano incontri di culture e resilienza sullo sfondo del bisogno. Che ore sono di Tito Puglielli e Marta Basso ci trasporta nel tempo immobile di una comunità psichiatrica di Palermo, dove tutti aspettano qualcosa per non scomparire. They and Them di Ingrid Kamerling è un ritratto avvincente di una “gender clinic” in cui dilemmi etici, finanziari e burocratici lottano per la priorità.
High & Low – John Galliano di Kevin Macdonald segue la caduta e ripresa dello stilista che ha rivoluzionato il mondo della moda. Two Strangers Trying Not to Kill Each Other di Jacob Perlmutter e Manon Ouimet ci presenta la storia d’amore tra ricerca di affermazione, fragilità e resilienza tra l’artista Maggie Barrett e il celebre fotografo Joel Meyerowitz.
Una vita all’assalto di Paolo Fazzini, Francesco Principini racconta l’inarrestabile voglia di fare musica e di cambiare il mondo del gruppo che ha registrato il primo album rap in italiano, Assalti Frontali. Sindrome Italia di Ettore Mengozzi ci svela cosa succede alla vita di chi cura i nostri anziani: dopo aver lavorato come badanti, diverse donne dell’Europa dell’Est sono colpite da ansia, depressione e insonnia. Tell Them About Us di Rand Beiruty riprende un gruppo di ragazze arabe, curde e rom, nella provincia della Germania dell’Est, che mette in scena con coraggio i propri conflitti e i propri sogni. The Monk di Mira Jargil, Christian Sønderby Jepsen è l’incredibile parabola del noto ricercatore danese sull’HIV Jan Erik Hansen, diventato monaco buddista nel profondo delle montagne dello Sri Lanka.
#custodidelpianeta è il filone tematico che pone l’attenzione sulla centralità della salvaguardia, consapevolezza e cura dell’ambiente. La natura ci chiama, non possiamo che agire con impegno e responsabilità. Nel già citato Mixtape La Pampa sullo scrittore inglese Guillermo Enrique Hudson, il regista Andrés Di Tella, riprende la tradizione dei naturalisti e riporta in immagini quello che i suoi occhi vedono nelle enormi pianure argentine. Gerlach di Aliona van der Horst e Luuk Bouwman ritrae un agricoltore che da sessant’anni coltiva ortaggi all’ombra dell’aeroporto di Amsterdam ed è oggi incastrato tra una stazione di servizio Shell e un McDonalds, mentre gli immobiliaristi puntano la sua terra e il cambiamento climatico mette a rischio il suo raccolto. I Am the River, the River Is Me di Petr Lom è un viaggio in canoa sul Whanganui, fiume sacro per i Maori, che invita a riflettere sul ruolo dell’umanità nel pianeta in cui abita. As the Tide Comes In di Juan Palacios e Sofie Husum Johannesen racconta le vicende di una comunità alle prese con il cambiamento climatico e le minacce concrete alla loro vita quotidiana nella piccola isola danese di Mandø, raggiungibile solo due volte al giorno, quando la bassa marea lascia affiorare una stradina che la collega alla terra ferma.
L’indagine nella memoria e la sua valorizzazione è uno dei nuclei tematici di Biografilm, che quest’anno può essere identificato con due label: #accordiericordi e #ricordi-amo. #accordiericordi segnala i titoli che ci portano indietro nel tempo raccontando storie di musica indimenticabili e significative per la società. Nomade che non sono altro di Fedora Sasso racconta i Nomadi attraverso la testimonianza del fondatore Beppe Carletti e di chi ha condiviso con lui e la band la storia della musica italiana. Südtirock – Suoni di confine di Armin Ferrari e Jadel Andreetto racconta quindici anni di storia del Sudtirolo, tra tensioni etniche che superano il livello di guardia, mentre l’Heavy Metal e il punk premono sull’acceleratore. Kneecap di Rich Peppiatt è la storia autobiografica del gruppo rap di Belfast Kneecap diventano un punto di riferimento per il movimento dei diritti civili in Irlanda del Nord attraverso la salvaguardia della lingua gaelica. Un carnevale dei pazzi, dei sedotti e degli abbandonati di Filippo D’Angelo e Mauro Ermanno Giovanardi è la testimonianza di un’avventura musicale vissuta negli anni Ottanta a Milano, dove un magma creativo è pronto a scoppiare in fenomeni che evadono le convenzioni della musica “sanremese” e nascono i Carnival of Fools, band punk rock. Uzeda – Do It Yourself di Maria Arena è la storia dell’ascesa di una band, gli Uzeda, alla scoperta di un fenomeno musicale e del suo contesto geografico.
#ricordi-amo indica le storie di memoria personale e collettiva che si intrecciano con la grande Storia, utili per riflettere sul passato ed elaborare traumi in una sorta di terapia cinematografica che ci riconduce alla nostra identità. Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer di Samuele Rossi propone una rinnovata ricostruzione di una settimana del 1984 che sconvolse l’Italia: dalle avvisaglie del malore al funerale di Enrico Berlinguer. Cerchi di Margherita Ferri racconta cosa succede nelle vicende umane segnate da un reato grave. Turn in the Wound di Abel Ferrara, un documentario poetico girato a Kiev per scoprire com’è cambiata la città in questi ultimi due anni di guerra in Ucraina. Tra i conflitti umani e la ricerca di una pace possibile spicca la voce e l’arte di Patti Smith. Jardin noir di Alexis Pazoumian ci porta nella terra di un conflitto secolare, radicato tra le macerie dell’Impero russo, nella regione del Nagorno-Karabakh. In Selling a Colonial War, il regista In-Soo Radstake svela la riluttanza dei Paesi Bassi nel confrontarsi con il proprio passato colonialista. Un milione di granelli di sabbia di Andrea Deaglio scava nell’incubo personale e in quello collettivo delle vittime di un genocidio. Hors du temps di Olivier Assayas, film di apertura, attraverso la rielaborazione melanconica dei ricordi autobiografici del regista, ci riporta al passato prossimo durante la pandemia, come anche Non riattaccare di Manfredi Lucibello, con Barbara Ronchi e Claudio Santamaria, thriller on the road che ci fa vivere una notte del periodo di lockdown.
#spaziviventi identifica le opportunità di riflessione sull’abitare, sui luoghi come presidi culturali e di interazione tra umanità e natura, sulla centralità del contesto e le potenzialità dell’architettura e dei manufatti umani per costruire comunità sul territorio. Spazzi. Una comunità in suborbita di Dario Miale, Giorgio Di Palma e Giuseppe Calamunci Manitta ci porta a Grottaglie, dove il collettivo Sano/Sano costruisce un razzo e forma un equipaggio pronto a volare nello spazio. JDL – Behind the Wall di Deborah Faraone Mennella racconta un anno della vita dell’artista JDL (Judith de Leeuw) e della realizzazione del murale “Love Is Stronger than Death” a Taranto. Il Vangelo secondo Ciretta di Caroline von der Tann è la storia tenera e malinconica della lotta di Ciretta, performer devoto alla Madonna, nella Napoli del turismo e della speculazione. Con Un paese di resistenza, le registe Shu Aiello e Catherine Catella tornano a Riace, dove dopo vent’anni di armonia, l’arresto del sindaco Lucano costringe il paese modello per l’accoglienza dei migranti a un doloroso dilemma: resistere o scomparire. Vitic Dances di Boris Bakal è la storia dell’amore dell’artista Boris Bakal per un capolavoro dell’architettura modernista progettato da Ivan Vitić a Zagabria, in Croazia. 27 Storeys di Bianca Gleissinger ci presenta il parco residenziale Alterlaa di Vienna e la sua antica promessa di felicità per chi vi risiede. E.1027 – Eileen Gray and the House by the Sea di Beatrice Minger e Christoph Schaub fa luce sul capolavoro della designer Eileen Gray, la sua casa in Costa Azzurra, raccontando una storia sul potere dell’espressione femminile e sul desiderio degli uomini di controllarla. Ultima proposta tematica da seguire nel programma del Festival è #psiconauta linea tematica che raggruppa alcuni titoli per viaggiare nei meandri della mente umana senza limiti e confini. Romanzi di formazione, viaggi nelle possibilità della psiche, racconti che travalicano il pensare e il sentire comune. The Sweet East di Sean Price Williams è un viaggio picaresco attraverso le città e i boschi della costa orientale degli Stati Uniti. The Animal Kingdom di Thomas Cailley è un’avventura in un futuro prossimo in cui misteriose mutazioni trasformano gli esseri umani in ibridi animali. Linda veut du poulet! di Sébastien Laudenbach e Chiara Malta è un’ode alla libertà e alla rivoluzione, dal punto di vista dell’infanzia, con uno stile visivo espressivo e originale. Death Is a Problem for the Living di Teemu Nikki presenta un giocatore d’azzardo e un uomo a cui resta il 15% del cervello. Da vicini di casa, Risto e Arto, diventano una strana coppia di autisti di carri funebri che devono svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare. Fighting Demons with Dragons di Camilla Magid è un viaggio dall’infanzia all’indipendenza, nell’unica scuola di giochi di ruolo della Danimarca. My First Film è un’autobiografia di un esordio, disamina dell’egocentrismo, studio sulla figura di una donna e di un’artista: la regista Zia Anger (e la sua alter-ego).
Il film di Elettra Bisogno e Hazem Alqaddi vince il Concorso Italiano. Agent of Happiness ottiene il Best Film Award del Concorso Internazionale
Il regista francese presenterà il suo ultimo film il 7 giugno in apertura della ventesima edizione del festival bolognese
A 40 anni dalla scomparsa del politico l'anteprima al Festival bolognese del film di Samuele Rossi sugli ultimi giorni di Berlinguer
Il premio per il Miglior film del Concorso Internazionale va a Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, “il film è una denuncia coraggiosa, vitale e necessaria di un sistema ingiusto, e un ritratto dell'incredibile coraggio di una donna”